“Non siamo 299 numeri, siamo 299 famiglie” è questo il messaggio che hanno mostrato all’interno del Consiglio Comunale di Siena i lavoratori dello stabilimento senese di Beko, il cui futuro galleggia tra la certezza della chiusura aziendale a fine anno e le incertezze politiche mostrate negli ultimi giorni.
Una seduta fiume alla quale il Presidente del Consiglio Comunale di Siena Davide Ciacci e la Giunta hanno voluto invitare numerose Istituzioni, enti pubblici e privati con un unico intento: unire le forze per individuare una via di uscita efficace e calata sul territorio.
“Alcuni problemi investono tutti. Come nel caso di questa ormai simbolica vertenza Beko, che purtroppo non è l’unica di crisi del lavoro, investe ovviamente non solo chi la subisce ma investe tutti, una cittadinanza – ha affermato il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena -. E di questa consapevolezza bisogna farsene carico. Ovviamente non solo una solidarietà fatta di parole ma una solidarietà fatta di pensiero, di idee, di suggerimenti, di possibilità insomma volta a costruire veramente qualcosa insieme, uscendo dagli individualismi e dalle autoreferenzialità”.
“È stata una giornata importante – ha spiegato la Presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti -, un momento di confronto fondamentale per la città di Siena e per tutto il territorio della provincia. È chiaramente un momento difficile dal punto di vista del lavoro. Però io credo che noi Istituzioni abbiamo il dovere di guardare al futuro e di costruire le condizioni affinché questo territorio possa tornare ad essere attrattivo. E quindi da qui la proposta di lavorare tutti insieme con i 35 comuni della provincia ad un piano strategico che guardi allo sviluppo di questo territorio”.
Un insieme di voci che ha avuto un messaggio unanime: fare rete, unire le forze e creare un patto collettivo per lo sviluppo. Anche e soprattutto dopo le tensioni e i botta e risposta di questi ultimi giorni, cercando di porre la delicata questione al di fuori della strumentalizzazione politica.
“Togliamo la strumentalizzazione politica da queste questioni – ha concluso Carletti -. Poi è chiaro che le scelte le fanno gli Enti, le fanno i soggetti che fanno anche parte di partiti politici e che devono assumersene la responsabilità”.
Una condivisione di intenti e collaborazione alla quale anche la Fondazione MPS ha voluto dare il proprio contributo, un ente più volte tirato in ballo nelle ultime settimane. “Per la giacchetta non mi sono sentito francamente tirato – ha risposto il Presidente della Fondazione MPS Carlo Rossi -. Noi siamo un soggetto, naturalmente, che ha a cuore la crescita, lo sviluppo, l’occupazione del territorio e insieme agli altri soggetti siamo a disposizione per cercare di trovare delle soluzioni”.