Due anni di condanna per l’ex compagna e collaboratrice del presunto “guru” dei corsi energetici di Montepulciano, già arrestato dalla Polizia nell’estate 2020 con l’accusa di violenze e abusi di professione. La donna ha ricevuto con il rito abbreviato la condanna per maltrattamenti ed esercizio abusivo di professione medica, venendo assolta dall’accusa di violenza sessuale. Secondo gli inquirenti, durante i corsi organizzati da un’associazione – basati su sedicenti teorie energetiche – i partecipanti venivano forzati a fare o a subire atti sessuali come “liberazione” da blocchi e pregiudizi. Sette le parti civili a cui dovrà essere corrisposta una provvisionale del danno.
La discussione prima del verdetto si è concentrata sul coinvolgimento dell’imputata nell’associazione: da un lato la Procura che sottolineava il ruolo attivo e la condivisione di filosofia e attività, dall’altra la difesa della donna, dipinta come semplice impiegata e succube dell’ex compagno, tanto che in aula ha deposto uno psicologo che ha tratteggiato i disagi e danni da lei patiti dopo la fine della relazione. La stessa donna ha parlato in aula spiegando i motivi del suo avvicinamento alla realtà, da cui si è poi distaccata capendo che era un “contesto malsano”.
Il presunto guru andrà a giudizio dinanzi al tribunale in composizione collegiale prima di Natale, quando inizierà il dibattimento. Le accuse sono: violenza sessuale, maltrattamenti e esercizio abusivo della professione medica e di psicoterapeuta.
C.C
