Covid, numeri in rosso per le imprese senesi: in un anno 450 inattive

I dati di Confcommercio illustrano imprese sfiduciate dopo l'introduzione del cashback: l'82% lamenta gli eccessivi costi delle commissioni

Di Redazione | 11 Marzo 2021 alle 12:21

Covid, numeri in rosso per le imprese senesi: in un anno 450 inattive

Il 2020, l’anno dello scoppio della pandemia da COVID-19, si chiude con un forte calo delle nuove imprese nate nel terziario a Siena rispetto al 2019 (-12%). Il fenomeno è accompagnato da un congelamento delle cessazioni di impresa, fortemente collegato al clima di profonda incertezza rilevato presso gli operatori del territorio, che restano a galla quasi soltanto grazie ai ristori erogati in favore delle categorie più colpite dalla crisi.

Al di là degli aiuti, si stima l’esistenza di 450 imprese del terziario ancora in vita ma ormai quasi del tutto «inattive»: si tratta delle imprese che, pur avendo usufruito dei ristori, non ne hanno veramente beneficiato. Le continue chiusure a intermittenza e l’insieme delle altre misure a contrasto della crisi hanno azzerato quasi completamente la ripresa che era stata rilevata la scorsa estate presso le imprese del terziario del territorio della provincia di Siena.

È ancora decisamente troppo timido l’ottimismo per i primi mesi del 2021 in termini di andamento dell’attività delle imprese del terziario, vessate dal crollo dei ricavi nell’ultima parte dell’anno: l’indicatore congiunturale è a picco per settori quali la ricezione turistica (-65% le perdite sul 2019), la ristorazione (-58%) e il dettaglio non alimentare (-39%). È forte l’emergenza sul fronte occupazionale: la sospensione del blocco dei licenziamenti da fine marzo potrebbe rappresentare un colpo senza precedenti nel terziario a Siena: nel 2021 gli organici delle imprese potrebbero ridursi del -18%.

In questo scenario, non aiuta l’introduzione del Cashback: il 71% delle imprese del commercio al dettaglio della provincia di Siena boccia l’innovazione, specialmente se contestualizzata nell’attuale momento di crisi. In linea generale, l’82% dei commercianti lamenta le eccessive commissioni sulle transazioni con moneta elettronica, costi che ricadono sulle imprese già oppresse dal contesto di crisi economica. In questo quadro, il giudizio delle imprese del terziario della provincia di Siena circa le misure anti-COVID adottate dal Governo centrale è divisivo per quel che riguarda la gestione sanitaria, ma fortemente negativo per quella economica: il 75% delle imprese ha ritenuto «inadeguate» le chiusure sotto il periodo natalizio (85% presso il turismo).



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