Crisi pastorizia provincia di Siena: in pericolo la produzione del formaggio pecorino ed il suo indotto

Di Redazione | 17 Novembre 2018 alle 8:15

Crisi pastorizia provincia di Siena: in pericolo la produzione del formaggio pecorino ed il suo indotto

Disdette sui contratti per ritiro latte: chiudono caseifici ed allevamenti. Cia chiede l’attivazione urgente del tavolo di filiera.

Allevamenti ovini al collasso in Toscana, difficoltà in provincia di Siena. Alla continua emergenza predatori, con assalti alle greggi da ormai troppi anni; il settore è oggi di fronte ad una crisi di mercato: grandi nomi dell’industria lattiero-casearia presenti in Toscana (come Granarolo e Alival), hanno comunicato la disdetta dei contratti già stipulati. In pratica non vogliono più il latte dei pastori toscani. Una situazione particolarmente grave nelle province di Siena e Grosseto dove maggiore è la presenza della pastorizia. Così stanno chiudendo alcuni caseifici intermedi e la situazione si aggrava, ed a cascata chiudono gli allevamenti, già stremati da anni di crisi.

Se ne è parlato alla Direzione della Cia Toscana dove, è stato contattato telefonicamente l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi per richiedere l’attivazione urgente del tavolo di filiera. “La situazione è molto complicata – spiega Valentino Berni, presidente Cia Siena –, ai pastori stanno arrivando annullamenti dei contratti per la fornitura del latte. Non conosciamo le precise motivazioni: possiamo pensare a delocalizzazioni oppure diverse strategie industriali. Resta comunque un problema da risolvere e per questo abbiamo interessato con urgenza la Regione e l’assessore Remaschi”.

“E’ un momento quanto mai complicato per questo settore in provincia di Siena – aggiunge il direttore Cia Siena, Roberto Bartolini -. Il futuro della pastorizia in molte aree della provincia di Siena, come la Val d’Orcia e le Crete Senesi, significa futuro del territorio e tutela del paesaggio. Oltre, ovviamente, alla fine della produzione del pregiato formaggio Pecorino che crea reddito per tutto il comparto, ma anche valore aggiunto al territorio ed al turismo”.



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