Cultura come luogo di accoglienza: i musei senesi per l'Ucraina

Fondazione Musei Senesi e Misericordia insieme per offrire visite guidate e laboratori ai bambini e alle famiglie accolte sul territorio

Di Redazione | 10 Maggio 2022 alle 22:00

Cultura come luogo di accoglienza: i musei senesi per l'Ucraina

 Una serie di incontri ed attività nei musei del territorio, interamente dedicate ai profughi ucraini arrivati a Siena e nella provincia: è l’ultimo progetto organizzato da Fondazione Musei Senesi, tramite i volontari del Servizio Civile Regionale, in collaborazione con la Misericordia di Siena. I musei sono, d’altronde, un luogo privilegiato di accoglienza, incontro e ascolto; con questa iniziativa, FMS ribadisce la volontà di aprirsi al dialogo tramite la condivisione attiva delle testimonianze materiali e immateriali delle collezioni, ponendo il patrimonio culturale come base di incontro tra culture diverse. Per farlo, può contare sull’impegno dei volontari di Servizio Civile rispetto alle tematiche della cittadinanza attiva, la loro capacità di vivere l’impegno sociale in prima persona anche a partire da quegli spazi neutri che sono i musei.

I primi appuntamenti dedicati ai bambini e alle famiglie ucraine si svolgeranno nel mese di maggio a Buonconvento, al Museo della Mezzadria e al Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia e, in seguito, a Siena al Museo di Storia Naturale dei Fisiocritici. Nelle prossime settimane, poi – con modalità diverse e adeguate al contesto e alle necessità dei visitatori – si aggiungeranno anche altri musei afferenti a FMS dove sono attivi i Museum Angels, volontari del Servizio Civile regionale.

“Gli appuntamenti di questo progetto – commenta Elisa Bruttini, direttrice di FMS – nascono dall’impegno anche sociale dei nostri Museum Angels, dunque da un volontariato vissuto in prima persona sui temi della solidarietà, e dall’ennesima e felice collaborazione con la Misericordia di Siena, interlocutore peraltro necessario, rispetto alle proprie competenze e funzioni, per creare un ponte utile con i rifugiati e contribuire agli aspetti logistici e alla mediazione linguistica. Abbiamo pensato che tanto più in questa occasione i musei dovessero rimanere spazi neutri ma accoglienti, mettendo a disposizione la loro peculiarità – la storia e il patrimonio – per avviare un dialogo reciproco e orizzontale. Un passo in un percorso di inclusione di quelle che vengono recepite come minoranze, linguistiche e culturali: questa è una fra le tante di quelle a cui vorremmo avvicinarci, nel tempo e col supporto di altre associazioni e istituti preposti, ovviamente grazie agli operatori museali e ai soggetti titolari dei musei”.

“Quando FMS ci ha proposto questa iniziativa – afferma Filippo Franchi, coordinatore area sociale della Misericordia di Siena – non abbiamo avuto dubbi sul suo valore d’inclusione umano e culturale; l’opportunità che viene data alle famiglie, soprattutto ai bambini, di incontrarsi e passare un momento di svago in luoghi di cultura, quali sono i musei del territorio gestiti dalla Fondazione, è molto importante per cercare di alleviare, anche solo per poche ore, la sofferenza di coloro che hanno subito il trauma della guerra e dello sradicamento dalla propria casa e dalla propria terra. Volentieri abbiamo divulgato questa opportunità anche alle altre Misericordie della provincia per sensibilizzarle e vedere se ci possono seguire in questo servizio mettendosi a disposizione per portare i piccoli visitatori nei musei e gli archeodromi coinvolti nell’iniziativa”.



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