Dall’anoressia alla bulimia, sempre più casi a Siena. Bruchi (Asl Tse): "Ne soffre il 5% della popolazione"

Il coordinamento rete clinica disturbi alimentari Asl Toscana Sud Est: "I dati sono allarmanti, ma c'è ancora tanto sommerso. In molti non chiedono aiuto tempestivamente"

Di Simona Sassetti | 19 Gennaio 2024 alle 18:30

Il Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari verrà rifinanziato con 10 milioni di euro, come annunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, dopo l’ondata di polemiche che si è scatenata per la mancata proroga del Fondo stesso nell’ultima Legge di bilancio. Risorse utili per tamponare, ma non risolvere un’emergenza che cresce di anno in anno. Per questo, nonostante il dietrofront sui tagli, in molti sono scesi nelle piazze italiane con il fiocchetto lilla appuntato sul petto per accendere i riflettori su una questione che si può definire ormai un’emergenza. I numeri, infatti, parlano da soli: a livello nazionale sono 4 milioni le persone con disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, rappresentano la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) con circa 4.000 decessi l’anno per le ragazze nella fascia d’età tra i 12 e i 25 anni. Numeri che anche a Siena sono aumentati per effetto della pandemia. “Il fenomeno è in grosso aumento – afferma Valentina Bruchi, coordinamento rete clinica disturbi alimentari Asl Toscana Sud Est  -, i dati ci dicono che circa il 5% della popolazione (70% di adolescenti) soffre di anoressia o bulimia nervosa, ma questo è un dato sottostimato, perchè c’è tutta una parte di sommerso dovuto al fatto che molte famiglie e persone hanno difficoltà a comprendere cosa sta accadendo e di conseguena non chiedono aiuto tempestivamente”. In generale, la mancanza di finanziamenti per i disturbi dell’alimentazione comporta la chiusura di servizi specializzati e ritardi nella diagnosi e nella cura. Per questo anche Bruchi ha ribadito che è importante fare sempre di più.”Sappiamo ad oggi che è fondamentale la costituzione di un centro diurno per i disturbi alimentari in cui le persone che ne soffrono possono essere seguite in vivo durante la fase dell’assuzione del cibo – spiega-, perchè è uno degli elementi che riesce ad aiutare fin dall’inizio la gestione dei sintomi, riducendo le tempistiche di intervento.  Ci stiamo muovendo ma c’è ancora molto da lavorare”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



Articoli correlati