La spada di Damocle che pendeva adesso sembra essere cascata sulla testa delle tante aziende senesi che esportavano negli Stati Uniti. Ancora è presto per calcolare gli effetti negativi causati dalle tariffe commerciali al 30% dal 1 agosto come annunciato dal presidente a stelle e strisce nella lettera inviata, sabato scorso, al capo della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Aspettando l’ipotesi di una trattativa risolutiva, adesso soprattutto le aziende senesi che lavorano nell’agroalimentare e nella farmaceutica tremano ed il danno, secondo la Camera di Commercio, potrebbe essere di centinaia di milioni di euro.
“I dazi annunciati al 30% sono devastanti per l’economia, non solo, ovviamente, della nostra zona e di tutta l’Italia, ma devo dire di tutti su tutti i paesi dell’Europa – spiega il presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Massimo Guasconi -. Il dato è davvero preoccupante ma ripeto assolutamente inaccettabile. Ma non riusciamo credo a superarlo perché di fatto sono delle barriere ad esportare in quel Paese che sono invalicabili. Quello che si è paventato addirittura di raddoppiarlo il dazio, sia sul vino che sui prodotti farmaceutici, è devastante ovviamente. Aspetterei comunque a dare una valutazione, certo se dovessero essere effettivi la proiezione di perdita rispetto al 2024 sarà purtroppo significativa, si parla ovviamente di centinaia di milioni di danni e di riduzione delle esportazioni in quel Paese”.
L’ultima speranza a morire è quella che tutto si marginalizzi all’effetto annuncio, ma una risposta unitaria è necessaria.
“Credo e voglio sperare davvero che sia solo un effetto annuncio – conclude Guasconi -. Poi la risposta che io auspico, e che credo che sia assolutamente necessaria, debba essere data in modo unitario dall’Europa”.