Dazi Usa, l’allarme della Camera di Commercio: "Possibili danni per centinaia di milioni di euro in provincia di Siena"

Alto rischio per agroalimentare e farmaceutica. Guasconi: “Tariffe commerciali devastanti”

Di Cristian Lamorte | 14 Luglio 2025 alle 16:00

La spada di Damocle che pendeva adesso sembra essere cascata sulla testa delle tante aziende senesi che esportavano negli Stati Uniti. Ancora è presto per calcolare gli effetti negativi causati dalle tariffe commerciali al 30% dal 1 agosto come annunciato dal presidente a stelle e strisce nella lettera inviata, sabato scorso, al capo della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Aspettando l’ipotesi di una trattativa risolutiva, adesso soprattutto le aziende senesi che lavorano nell’agroalimentare e nella farmaceutica tremano ed il danno, secondo la Camera di Commercio, potrebbe essere di centinaia di milioni di euro.

“I dazi annunciati al 30% sono devastanti per l’economia, non solo, ovviamente, della nostra zona e di tutta l’Italia, ma devo dire di tutti su tutti i paesi dell’Europa – spiega il presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Massimo Guasconi -. Il dato è davvero preoccupante ma ripeto assolutamente inaccettabile. Ma non riusciamo credo a superarlo perché di fatto sono delle barriere ad esportare in quel Paese che sono invalicabili. Quello che si è paventato addirittura di raddoppiarlo il dazio, sia sul vino che sui prodotti farmaceutici, è devastante ovviamente. Aspetterei comunque a dare una valutazione, certo se dovessero essere effettivi la proiezione di perdita rispetto al 2024 sarà purtroppo significativa, si parla ovviamente di centinaia di milioni di danni e di riduzione delle esportazioni in quel Paese”.

L’ultima speranza a morire è quella che tutto si marginalizzi all’effetto annuncio, ma una risposta unitaria è necessaria.

“Credo e voglio sperare davvero che sia solo un effetto annuncio – conclude Guasconi -. Poi la risposta che io auspico, e che credo che sia assolutamente necessaria, debba essere data in modo unitario dall’Europa”.

 

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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