Delitto di Largo Sassetta, vanno avanti le indagini. Gli inquirenti sono al lavoro per mettere insieme gli ultimi pezzi del puzzle e confermare le ipotesi nei confronti dei due ucraini, zio e nipote, arrestati come sospetti responsabili dell’omicidio. Accertato l’uso della stringa di scarpa come arma per uccidere l’81enne Annamaria Burrini, poi rapinata, procedono gli accertamenti tecnici. Ieri è stato dato l’incarico per le copie forensi dei cellulari dei due accusati – per estrapolare chat e messaggi e ricostruire i contatti tra i due ucraini – oggi sará affidato quello tossicologico legato al narcotico ingerito dalla vittima, il cui corpo non mostrava segni di lotta, con tempi di consegna sui 40 giorni. A cristallizzare il quadro anche i rilievi della Polizia Scientifica di Roma che ha svolto un sopralluogo nella casa di Largo Sassetta, dove il 39enne, considerato l’autore materiale dell’omicidio, nega di essere stato quel giorno.
C.C