Ha fatto tappa anche a Siena la giornata nazionale di digiuno per Gaza promossa dalla rete #digiunogaza, da Sanitari per Gaza e dalla campagna BDS “Teva? No grazie”. La mobilitazione, che coinvolge operatori sanitari, associazioni e sindacati, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione umanitaria a Gaza. Partita dalla Toscana e rapidamente estesa a tutto il Paese, sta registrando numeri in continua crescita. Sul sito della federazione nazionale degli ordini dei medici, compaiono le adesioni di varie istituzioni locali. Secondo i dati raccolti attraverso un form di adesione, sono già oltre 7mila le iscrizioni formali, ma gli organizzatori stimano che la partecipazione effettiva sia almeno tre volte superiore, considerando chi prende parte senza essersi registrato. A Siena le persone hanno aderito con una sorta di presidio di sensibilizzazione di fronte ai cancelli dell’ospedale.
“Il valore dell’iniziativa è intanto quello di muovere le coscienze perché chi tace, purtroppo, asseconda tutto quello che sta succedendo, chiediamo a tutti un atto di umanità collettiva – spiega Katia Leolini della rete #digiunogaza -. Non era più possibile stare in silenzio. Siamo sicuri in questo momento di essere dalla parte giusta della storia. Stanno sterminando un intero popolo che non ha però la possibilità nemmeno di scappare da dentro la striscia. Non è possibile entrare. Dal 7 ottobre sono stati uccisi almeno 1700 sanitari. Noi chiediamo ai Governi di interrompere immediatamente gli accordi e la fornitura di armi. Chiediamo l’apertura dei corridoi umanitari perché chi è dentro a Gaza in questo momento non ha futuro. Chiediamo che vengano fatti entrare farmaci; sono completamente terminati gli antibiotici e gli anestetici, gli operatori che sono dentro fanno gli interventi anche senza anestesia. Alle istituzioni chiediamo di riconoscere il genocidio anche con l’adozione scritta di un atto che poi possa essere reso pubblico. Chiediamo a tutti – conclude Leolini -, con questa nostra iniziativa, di non stare più in silenzio e ad ogni soggetto di fare qualcosa”.