Dimensionamento scolastico a Siena, le organizzazioni sindacali: “Totale contrarietà agli accorpamenti”

Durante la conferenza organizzativa in Provincia, Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno espresso la loro totale contrarietà a un piano che, dicono, “creerà squilibri, perdita di identità e rischio di tagli al personale”.

Di Simona Sassetti | 12 Novembre 2025 alle 19:30

Si è svolta oggi, presso la sede della Provincia di Siena in Piazza Duomo, la Conferenza di organizzazione sul tema del dimensionamento scolastico, alla presenza delle Organizzazioni Sindacali e delle Amministrazioni locali di San Gimignano e Siena.

Nel corso dell’incontro è emerso, con grande rammarico, che nella provincia di Siena si è deciso di procedere con gli accorpamenti degli istituti scolastici, nonostante i proclami di tutte le forze politiche che, in più occasioni, avevano espresso contrarietà a questo modello di riorganizzazione. Una scelta che contrasta apertamente con quanto deliberato in altre province toscane – come Pistoia, Firenze e la Versilia – dove le conferenze zonali hanno avuto il coraggio di assumere una posizione critica o contraria, chiedendo approfondimenti tecnici, valutazioni territoriali sui trasporti e garanzie sulla continuità didattica.

Gli accorpamenti decisi per la provincia di Siena avranno ricadute pesanti sul tessuto scolastico locale, generando forti criticità in termini di frammentazione dei plessi, squilibrio territoriale dell’offerta formativa e perdita di identità istituzionale e progettuale degli istituti coinvolti.

Le disposizioni ministeriali per l’anno scolastico 2024/2025 si limitano a fornire criteri numerici di riferimento, senza imporre chiusure preventive di plessi o smembramenti arbitrari. Esiste dunque un margine di autonomia territoriale che, nel caso di Siena, non solo non è stato valorizzato, ma è stato utilizzato nel peggiore dei modi, in contrasto con lo spirito della normativa nazionale.

Emblematico il caso della conferenza zonale di San Gimignano, che ha deliberato l’accorpamento dell’Istituto “Folgore” con Poggibonsi 2, riuscendo a preservare la continuità didattica, la progettualità e l’identità dell’istituto. Tale unione darà vita all’istituto con la popolazione studentesca più numerosa della provincia. Di contro, la proposta avanzata dal Comune di Siena ha previsto lo smembramento totale dell’Istituto Comprensivo San Bernardino, con la scuola dell’infanzia assegnata al Tozzi, la primaria al Cecco Angiolieri e la secondaria al Jacopo della Quercia, seguendo esclusivamente criteri numerici.

Tutte le Organizzazioni Sindacali hanno espresso ferma opposizione a questa decisione, sottolineando che “questa scelta comporterà una perdita di posti di lavoro per il personale docente e ATA, con un impatto maggiore perché distribuito su tre istituti diversi, e gravi ricadute sulla continuità educativa, progettuale e didattica”.

È stata inoltre espressa una dichiarazione unanime di contrarietà alla legge nazionale sul dimensionamento, evidenziando “una evidente contraddizione politica e amministrativa, vista l’applicazione rigida sul territorio comunale e in particolare in quello senese, dove si sono adottati solo criteri numerici, senza alcun confronto sugli effetti nel territorio o ascolto della comunità scolastica”.

Le organizzazioni sindacali hanno manifestato profonda delusione per essere state invitate soltanto a prendere atto di decisioni già definite e considerate irrevocabili, dichiarando: “Siamo profondamente delusi di essere stati convocati solo per prendere atto di decisioni già prese e che risultano irrevocabili”.  Ribadendo la loro contrarietà sperano che “queste operazioni rendono più complessa la gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche, comportano il rischio concreto di tagli al personale, mettono in crisi la continuità didattica e progettuale e penalizzano in modo particolare gli alunni e le alunne provenienti da contesti sociali più fragili”.

Infine, le sigle sindacali auspicano che “a seguito del ricorso della Regione Toscana alla Presidenza della Repubblica, si proceda a una sospensione immediata degli accorpamenti e si apra al più presto un confronto vero con le parti sociali, le scuole e le comunità territoriali, nell’interesse della qualità del servizio educativo e del diritto allo studio di tutti gli studenti e le studentesse della provincia di Siena”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



Articoli correlati