I penalisti toscani hanno proclamato lo stato di agitazione per denunciare le gravi disfunzioni della Corte d’appello di Firenze accompagnando, nei giorni scorsi i giornalisti nelle aule di udienza ed in cancelleria per toccare con mano la gravità della situazione.
Gli avvocati toscani lamentano ritardi nell’erogazione dei servizi della cancelleria, aperta solo un’ora al giorno e gravemente sottodimensionata rispetto al carico di lavoro che compete ad un ufficio giudiziario di un distretto ampio come quello toscano.
“Difendere un cittadino oggi davanti alla Corte d’appello – viene spiegato – è diventata una corsa a ostacoli: accedere ai fascicoli per la preparazione delle udienze è pressoché impossibile con una regolamentazione oraria così ridotta, così come ottenere copie di sentenze che devono essere impugnate entro un termine stabilito per legge”.
“A ciò si aggiunge che nei dieci giorni che precedono le udienze i fascicoli vengono materialmente consegnati ai magistrati relatori impedendo ai difensori di poterne avere accesso. È evidente come tali gravi disfunzioni compromettano il diritto di difesa dei cittadini, siano essi imputati o parti civili” evidenziano i legali.
“Quanto alle udienze, nonostante la Riforma Cartabia sia pesantemente intervenuta sulla partecipazione in presenza, con l’obiettivo, da noi sempre osteggiato, di ridurre l’oralità in appello, ancora oggi – aggiungono gli avvocati – troppo spesso i difensori vengano “sollecitati” al momento della discussione a limitare le proprie argomentazioni, riportandosi agli atti depositati, comprimendo fortemente la possibilità di esplicitare le argomentazioni a sostegno delle tesi difensive”.
“Le camere Penali della Toscana non possono più restare silenti innanzi a queste situazioni che limitano fortemente il ruolo e la funzione della difesa: lo stato di agitazione è il primo passo verso forme di protesta più marcate se non saranno assunti provvedimenti che pongano fine alle problematiche sopra evidenziate, ripristinando la fruibiltà dei servizi e garantendo l’esercizio effettivo del diritto (inviolabile) di difesa” si annuncia.