“Avevamo promesso ai cittadini della Val dElsa fiorentina e senese che avremmo continuato a vigilare”. Così scrive il Comitato per la difesa e tutela della Val D’Elsa in un comunicato relativo alla Distilleria Deta, che riportiamo integralmente.
“E’ sotto gli occhi di tutti che la ciminiera di 60 metri non è sufficiente a spingere i fumi oltre lo strato di inversione termica e quindi il problema di accumulo in atmosfera non è assolutamente superato dalla nuova configurazione. I sentori maleodoranti e i fumi continuano e si sono estesi su un’area più vasta. I cittadini si lamentano, sono ormai tantissime le segnalazioni fatte all’Arpat , noi ne siamo a conoscenza e ne abbiamo anche copie, stiamo aspettando di vedere come interverranno gli organi competenti per valutare e contenere i problemi che si sono creati in Val D’ Elsa.
Ma come dicevamo non sono solo queste le preoccupazioni infatti: la notte del 24 ottobre alle ore 3,00 è stato registrato un video di un tino della distilleria che sembrava bollisse e dal coperchio fuoriusciva un liquido. Ovviamente non essendo esperti e pratici dei processi industriali, solo consapevoli di una certa letteratura circa le eventuali pericolosità di emissioni, fumi, odori, ci siamo attivati per tranquillizzare la cittadinanza che ci segue e condivide le nostre battaglie. Abbiamo formulato tre domande sotto riportate e inviate via pec all’ARPAT, all’ ufficio igiene e prevenzione sanitaria della USL centro di Firenze, al Sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli nella sua qualità di responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio congiuntamente al consiglio comunale che condivide questa responsabilità, mail inviata nella persona del Presidente del Consiglio comunale Francesco Grandi.
Domande poste:
conoscere cosa era il liquido che fuoriusciva copiosamente dal serbatoio, che tipo di liquido, se pericoloso per la salute dei cittadini e dei terreni circostanti.
a cosa era dovuta la fuoriuscita? Può risuccedere?
Se dovesse riaccadere (ipotizzando che possa essere stata una forte ebollizione), in caso si ripetesse e perdurasse: il liquido può invadere la strada e il territorio circostante la Val D’Elsa? L’impianto o il tino, ( non siamo esperti e non conosciamo il contenitore) potrebbe esplodere per la forte pressione?
Il Comitato conta sull’attenzione del Consiglio Comunale e sollecita l’attenzione su queste problematiche che riteniamo sia state probabilmente non ben comprese nella reale portata.
Infatti, i processi autorizzativi della Regione Toscana, circa l’aumento concesso delle emissioni nell’atmosfera, il raddoppio delle giornate lavorative a 300/24h, congiunto al fatto che il reale controllo sulla Deta è di una grossissima cooperativa di produttori di vino del Centro/Nord Italia, avranno effetti devastanti sulla nostra valle, in termini di traffico, Co2, polveri, esalazioni e ogni quant’altro. Qui convergeranno le vinacce da tutt’Italia, ragionate su ciò.
A chi ci dice “ danno lavoro” ribadiamo che l’incremento della forza lavoro della Deta, rispetto alla precedente gestione è modestissimo. Dai certificati camerali risultano mediamente 32 dipendenti dei quali oltre il 50% è a tempo determinato e stagionale.
I processi produttivi, anche se sono aumentati, per mandare le macchine non servono più persone, ma più tempo; quindi per quasi tutto l’anno saremo “sommersi dai problemi”. Inoltre per mantenere alta l’attenzione della compagine consiliare comunale , dove ci sono tanti consiglieri giovani, sui quali noi adulti puntiamo le speranze per la nuova coscienza ambientale, abbiamo inoltrato la richiesta di chiarimenti anche ai capigruppo consiliari Giannino Pastori e Mauro Maioli contando che qualcuno porti il problema da noi sottoposto in consiglio comunale.
Noi aspettiamo fiduciosi che qualcuno ci rassicuri in quanto la salute e l’ambiente sono importantissimi. Per farci prendere in considerazione deve venire la Greta Thumberg?”