Fiorino Pietro Iantorno, candidato AvS nel Collegio di Siena per le prossime Elezioni Regionali, interviene sui dati emersi dall’analisi di Facile.it sulla base dei dati Siope, (il sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici), che vede Siena primeggiare per le multe pro capite.
I dati parlano chiaro: nel 2024 Siena si è aggiudicata il primato nazionale per multe pro capite con 171,5 euro per abitante. Un record di cui non possiamo certo andare fieri.
La risposta dell’Assessore Enrico Tucci di Fratelli d’Italia, che distingue tra multe ai residenti e ai visitatori, non risolve il problema di fondo: Siena è diventata una “trappola per multe” che penalizza sia i cittadini che i turisti, compromettendo l’immagine della nostra città.
IL VERO PROBLEMA
Le sanzioni stradali dovrebbero servire per migliorare la sicurezza, non per riempire le casse comunali. Quando un Comune diventa il primo in Italia per incassi da multe, significa che c’è un sistema che non funziona. I numeri non mentono: oltre 9 milioni di euro incassati nel 2024 da sanzioni stradali.
LA MIA PROPOSTA CONCRETA
Se eletto in Consiglio Regionale, mi impegno a promuovere una legge regionale che:
– Utilizzi i big data e l’intelligenza artificiale per identificare i reali punti critici della viabilità, concentrando i controlli dove serve davvero per la sicurezza.
– Introduca parametri di valutazione che penalizzino i Comuni che fanno delle sanzioni una fonte principale di entrate.
– Promuova trasparenza totale nell’utilizzo dei proventi delle multe, che devono essere reinvestiti in sicurezza stradale e mobilità sostenibile.
– Incentivi politiche alternative come educazione stradale, miglioramento della segnaletica e interventi infrastrutturali preventivi.
BASTA CON LA POLITICA DELLO SCERIFFO
Dopo otto anni di amministrazioni di centrodestra, i senesi si ritrovano con un altro primato negativo. Non servono più controlli a tappeto, ma soluzioni intelligenti e sostenibili.
La sicurezza stradale non si ottiene moltiplicando le multe, ma investendo in prevenzione, educazione e infrastrutture adeguate.
È ora di cambiare approccio: meno cassa e più sicurezza per tutti.