Elicottero precipitato nell’Aretino, inchiesta per omicidio colposo. Fascicolo contro ignoti

La fitta nebbia possibile causa dell’incidente

Di Redazione | 12 Novembre 2025 alle 15:30

La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti in merito alla caduta dell’elicottero avvenuta domenica scorsa sul crinale tosco-marchigiano, nella zona di Badia Tedalda. A perdere la vita Mario Paglicci, 77 anni, imprenditore orafo aretino, e Fulvio Casini, 67 anni, imprenditore immobiliare di Sinalunga (Siena).

Il pubblico ministero Julia Maggiore ha affidato l’incarico per l’autopsia e la perizia genetica sui resti delle due vittime, al fine di completare l’identificazione e la ricostruzione del profilo genetico.

L’elicottero, un Agusta Westland 109, era partito in mattinata dall’aviosuperficie Serristori di Castiglion Fiorentino (Arezzo) diretto a Venezia. Dopo una breve sosta nella città lagunare, il velivolo era ripartito intorno alle 14:30 per rientrare ad Arezzo, ma durante il tragitto è precipitato.

Le indagini, coordinate dalla procura e condotte con il supporto dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv), mirano a chiarire le cause dell’incidente. Tra le ipotesi più accreditate, quella di una fitta nebbia che avrebbe avvolto l’area di Badia Tedalda nel pomeriggio, riducendo drasticamente la visibilità e rendendo complessa la navigazione aerea.

Sul posto sono intervenuti a lungo i vigili del fuoco, che solo dopo aver messo in sicurezza l’area hanno potuto procedere al recupero dei corpi delle due vittime.



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