“Non possiamo più ragionare nei termini “se succede” perché succederà. Dobbiamo fare molto in fretta a invertire la tendenza perché non basta fermarsi, c’è da diminuire di parecchio quello che stiamo emettendo oggi”.
Non usa mezzi termini il professore di Chimica dell’Ambiente del Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università degli studi di Siena Simone Bastianoni, che da anni con la sua battaglia per la carbon neutrality dei territori avverte della ormai non più rimandabile emergenza sul cambiamento climatico. Un avvertimento che suona come un’ultima campana di allarme che il docente rivolge ai governanti, che fin troppi anni sono stati sordi e ciechi di fronte all’inarrestabile fenomeno del riscaldamento globale che adesso però, dopo i devastanti fatti della Romagna, è reale e tangibile a tutti.
“Purtroppo se continuiamo in questo modo, questi eventi succederanno più spesso e sempre più gravi – avvisa il professor Bastianoni -. Un paio di giorni fa ho sentito il Ministro alla Protezione Civile dire che dobbiamo passare da pensare ai 1000 mm di pioggia all’anno ai 500 mm che possono cadere in due giorni. È questa l’entità del cambiamento che stiamo affrontando e che deve essere affrontata – continua il docente universitario -, perché altrimenti ci ritroviamo ogni volta a piangere vittime, ma non si tratta di disgrazie: le disgrazie succedono per caso, mentre questi eventi climatici non succedono per caso, è il dove che è un caso per certi aspetti, ma non che succeda”.