Europa Verde Siena: "No alla multiutility che finisce in borsa"

"Ci pare più un'operazione gattopardesca, estendere, ampliare, allungare, per cambiare tutto e non cambiare nulla. Si ad nuovo sevizio pubblico con azionario diffuso e popolare"

Di Redazione | 5 Febbraio 2022 alle 11:23

Europa Verde Siena: "No alla multiutility che finisce in borsa"

Futura multiutility toscana dei servizi, la posizione di Europa Verde Siena: “Non siamo meravigliati dalle dichiarazioni del Sindaco De Mossi – afferma Ginevra La Russa Portavoce Europa Verde Siena – Si trova sempre facilmente in Italia ed ovviamente anche nella nostra regione, un certo trasversalismo quando si parla di servizi pubblici affidati alla gestione privata. Pare che l’unica strada per costruire una possibile multiutility in Toscana, sia quella di passare dalla collocazione in borsa della gestione stessa dei servizi. Pare che troppo facilmente venga posto il problema della presenza di ACEA nelle aziende di gestione dei sevizi pubblici, ma in pochi si pongono il problema della presenza di altri importanti gruppi nelle aziende che gestisco la raccolta o smaltimento dei rifiuti”.

“Noi ci poniamo alcuni elementi tutti nel merito dei servizi. Perché in primo luogo unire tre servizi in una sola azienda? I cittadini e le aziende possono scegliere facilmente in regime di libero mercato da chi acquistare l’energia, ma non possono scegliere a chi affidare i propri rifiuti o il servizio idrico. Questa multiutility che nascerebbe in quale regime di servizio opererebbe? Un’autorità unica regionale o le stesse autorità in vigore. Costruiamo prima l’azienda e poi le autorità dove opereranno o viceversa? Con quali costi standard o con la copertura totale ed indefinita dei costi? Ci pare più un’operazione gattopardesca, estendere, ampliare, allungare, per cambiare tutto e non cambiare nulla”.

“Tutto questo mentre a Firenze non sanno come fare per lo smaltimento delle nuove bioplastiche compostabili, mentre aspettiamo finalmente partano i lavori per il nuovo di gestore anaerobico alle Cortine, ma allo stesso tempo a Siena nelle spazio urbano nelle mura, non si raccoglie l’organico. Alla faccia della sostenibilità. Senza dimenticare che in più parti d’Europa soprattutto in Francia, Spagna e Germania, i servizi pubblici tornano sotto il controllo o la gestione DAVVERO pubblica. Non quotandoli in borsa! Di questi ne abbiamo già troppi che sosteniamo con le nostre bollette. Ci piacerebbe diversamente costruire uno spazio comune di gestione dei sevizi attraverso un azionariato diffuso e popolare. Cosa possibile attraverso il nex generation eu, e la banca centrale degli investimenti europei, che finanzia operazioni come queste, se sono sostenibile da un punto di vista ambientale. La Toscana potrebbe più facilmente accogliere una strategia di questo tipo, piuttosto che giochi di palazzo che si concludono in piazza affari”.

 



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