L’export della provincia di Siena rallenta, ma senza perdere solidità. È questo il quadro tracciato da Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, ospite della trasmissione Sette Giorni, dove ha commentato i dati economici dei primi nove mesi del 2025 e le prospettive per il 2026.
Secondo i numeri illustrati, le esportazioni senesi registrano una contrazione complessiva superiore al 13% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato negativo, ma che va letto alla luce di una crescita eccezionale registrata negli anni precedenti. “Il confronto – ha spiegato Guasconi – avviene con un 2024 che aveva raggiunto livelli record”.
Il settore trainante resta quello farmaceutico, che nei primi nove mesi dell’anno passa da oltre 2,1 miliardi a circa 1,85 miliardi di euro, segnando un -14%. Tuttavia, il trend mostra un miglioramento: dopo un primo semestre con un calo intorno al 25%, nel periodo giugno-settembre la flessione si è ridotta al -2,5%, segnale di una possibile ripresa nella seconda parte dell’anno.
Gli Stati Uniti restano il primo mercato di sbocco, affiancati da Polonia, Francia e Germania. Crescono però anche mercati nuovi come Vietnam, Thailandia e Singapore, a conferma di una strategia di diversificazione resa necessaria anche dalle incertezze legate ai dazi.
In sofferenza anche la camperistica, comparto che supera comunque il mezzo miliardo di euro di export. I principali mercati, Francia e Germania, stanno attraversando una fase economica complessa, che incide negativamente sulle vendite. Crescono alcuni mercati minori europei, come la Slovenia, ma al momento non compensano le perdite nei Paesi tradizionali.
Più contenuta la flessione del settore vino e bevande, simbolo del territorio senese, che registra un -5%. Anche qui pesa il mercato statunitense, dove l’annuncio dei dazi ha probabilmente anticipato nel 2024 vendite che sarebbero state collocate nel 2025, alterando i flussi normali. Nonostante il calo, l’export senese raggiunge comunque 3,3 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2025. “Un arretramento – ha sottolineato Guasconi – ma rispetto a una crescita davvero imponente”. Basti pensare che nel 2019, nello stesso periodo, le esportazioni si fermavano a 1,3 miliardi.
Siena resta la quarta provincia toscana per export e presenta una bilancia commerciale positiva, con un surplus vicino ai 2,5 miliardi di euro, segno di un contributo rilevante all’economia regionale. Guardando al futuro, Guasconi ha richiamato le previsioni Prometeia, che indicano per il 2025 una crescita del valore aggiunto limitata allo 0,4%, con prospettive simili anche per il 2026. Crescita attesa per agricoltura e servizi, maggiore difficoltà per edilizia e manifattura.
Tra le priorità per le imprese senesi spiccano i costi dell’energia, che incidono pesantemente sulla competitività, soprattutto per le aziende energivore. Fondamentali anche la digitalizzazione, la sostenibilità e l’apertura a nuovi mercati internazionali. “Le imprese – ha concluso Guasconi – hanno bisogno di condizioni stabili, meno burocrazia e strumenti concreti per investire. Solo così il territorio potrà continuare a crescere nonostante un contesto globale complesso”. Un messaggio di realismo e fiducia, che chiude un anno difficile ma lascia aperte prospettive di rilancio per l’economia senese.