“Con la sua morte è andata via una parte della mia vita”. Queste le parole di un commosso Fabio Bruttini, attuale presidente della Virtus, sulla scomparsa di Alfredo Barlucchi. I due si sono conosciuti sul rettangolo di gioco, nella stagione 1975/1976 (l’ultima da giocatore di Barlucchi), quando indossavano entrambi la maglia della Mens Sana. “Tecnicamente quell’anno lui era il direttore sportivo di quella squadra e io ero un giovane, ma dopo qualche mese Massimo Cosmelli si infortunò e Barlucchi riprese a giocare – ha detto Bruttini ricordando quei giorni -. Lo chiamavamo l’ingegnere, perché era laureato, e come aneddoto mi è rimasto impresso il primo allenamento con lui: appena tornammo nello spogliatoio accese una sigaretta e la fumò in doccia (ride, ndr)”.
Il rapporto tra i due poi è andato ben oltre il campo da basket: “Quando ho smesso di giocare lui mi chiese di fare il suo assistente allenatore. Da lì il rapporto si è consolidato, anche con la famiglia – ha detto Bruttini -. Il mio pensiero va ai suoi familiari, a Marisa, ad Andrea e ad Irene (si commuove, ndr) e per me è stata veramente una grande perdita. E’ stato un amico vero, sincero e sempre disponibile, ci eravamo sentiti tre giorni fa e parlare di lui adesso è un’emozione forte, mi lascia dentro un vuoto tremendo”.
(foto di basketsiena.it)