Oltre mille persone hanno partecipato al corteo promosso dalla CGIL a Siena, nell’ambito della giornata di sciopero generale nazionale indetta per chiedere la fine della guerra a Gaza. La manifestazione è partita da piazza della Lizza e ha attraversato le vie del centro cittadino, raccogliendo un’adesione molto alta anche nei luoghi di lavoro.
“Oggi non è solo una manifestazione ma una vera giornata di lotta e di sciopero generale – ha spiegato la segretaria della Cgil Siena Alice D’Ercole –. I lavoratori hanno dato un sostegno straordinario, con punte del 90% di adesione in alcuni settori. La voce del lavoro, del movimento per la pace, delle associazioni e delle istituzioni si unisce per gridare insieme: fermate il genocidio”.
Dal palco e lungo il corteo le parole d’ordine sono state chiare: stop all’invio delle armi, apertura immediata di corridoi umanitari, sospensione di ogni accordo commerciale e militare con Israele fino alla cessazione delle violenze, riconoscimento dello Stato di Palestina.
Accanto alla CGIL hanno partecipato associazioni, reti territoriali, esponenti politici e cittadini comuni: un fronte largo che ha ribadito la necessità di fermare l’embargo umanitario e garantire la sicurezza delle missioni civili, comprese quelle come la Global Sumud Flotilla.
“Siena oggi è parte di un movimento nazionale – ha concluso D’Ercole – che vuole dire basta al massacro del popolo palestinese e alla barbarie della guerra”. Un grido forte, partito da tantissime città, contro quella che la CGIL definisce “una vera e propria pulizia etnica nei confronti del popolo palestinese”.