“Fermiamo la barbarie”: in 500 alla mobilitazione a Siena per Gaza e la Global Sumud Flotilla

D’Ercole (CGIL): “Va fermato lo sterminio”. Folchi (ANPI): “Il governo non si renda complice del genocidio”.

Di Simona Sassetti | 6 Settembre 2025 alle 20:58

In cinquecento, questo pomeriggio alla Lizza, per il sit-in promosso dalla CGIL insieme ad associazioni, movimenti e realtà cittadine, in adesione alla giornata di mobilitazione nazionale “Fermiamo la barbarie”. L’iniziativa ha dato voce anche a Siena alla richiesta di pace e giustizia per il popolo palestinese. Al centro della manifestazione, oltre alla denuncia della violenza in corso a Gaza, anche il sostegno alla Global Sumud Flotilla, l’azione umanitaria e non violenta che vuole spezzare l’embargo e l’isolamento della popolazione civile palestinese. “Un sit-in di sostegno alla missione Global Flotilla, minacciata dal governo criminale di Israele di essere affondata o sequestrata – ha spiegato Alice D’Ercole, segretaria generale CGIL Siena –. Io credo che questo sia inaccettabile: esiste un diritto internazionale che deve essere rispettato. Oggi siamo qui per gridare forte che la barbarie va fermata: parliamo di oltre 65mila morti, 20mila bambini, di persone scheletriche a cui viene negato cibo, acqua, medicinali. È uno sterminio che va interrotto, bloccando gli accordi commerciali, fermando l’invio di armi e riconoscendo lo Stato di Palestina. Non è solo un atto di solidarietà: è sancire che quell’occupazione è illegale”.

Al suo fianco, la presidente provinciale ANPI Siena, Silvia Folchi, ha sottolineato come “essere qui oggi sia importante, così come in tutte le piazze d’Italia che si stanno mobilitando. Esprimiamo la nostra piena solidarietà a chi ha preso il mare con la Global Flotilla, perché rappresenta tutti noi. Chiediamo al governo italiano, come ai governi europei, di riconoscere lo Stato di Palestina: non è una richiesta simbolica, ma vuol dire stabilire rapporti diplomatici. Chiediamo inoltre di sospendere gli accordi commerciali e soprattutto quelli sulle armi con Israele. Non possiamo renderci complici di un genocidio: il nostro governo deve rappresentare lo Stato di diritto”.

Accanto alla CGIL, promotori locali della mobilitazione erano ANPI, Arci, Libera, Arcigay, Non Una di Meno, Auser, Sunia, Rete Senese contro il Riarmo e numerose associazioni culturali e civiche. Siena, insieme alle tante piazze in tutta Italia, ha così lanciato un messaggio netto: fermare la barbarie significa fermare il genocidio a Gaza, riaffermare la dignità umana e il rispetto del diritto internazionale.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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