“Dopo molti mesi di iter in commissione con un dibattito ampio fatto di audizioni di studiosi e operatori del settore, ma anche associazioni di vario orientamento, la proposta di legge è stata approvata fissando procedure certe ed uguali nel sistema sanitario regionale per garantire alle persone che decidono di interrompere la propria vita un modo consapevole e dignitoso. Questo è lo scopo della legge approvata dal Consiglio regionale con la quale abbiamo dato seguito alla richiesta presentata con oltre 10mila firme di cittadini toscani”.
Così commenta la consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli commenta l’approvazione della Legge su ‘Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019’ presentata tramite l’istituto dell’iniziativa popolare.
“La proposta di legge popolare – ricorda Rosignoli – ha preso le mosse dopo l’iniziativa della Associazione Coscioni a seguito della sentenza della Consulta e con il lavoro egregio svolto in Commissione, per il quale ringrazio il presidente Sostegni e tutti i commissari, cerchiamo di dare ordine e indicazioni alle Asl per assecondare la volontà di quei pazienti che vogliono prendere questa decisione sulla scorta della sentenza della Corte Costituzionale. Si rivolge – spiega l’esponente Pd – a malati con patologie irreversibili tenuti in vita solo grazie a assistenza e trattamenti artificiali che con la moderna medicina vivono ma in condizioni estremamente compromesse e senza un livello sufficiente o accettabile di funzioni vitali. Con sofferenze fisiche e psicologiche ritenute inaccettabili e non più volute dal paziente perché non rispondono al proprio concetto di dignità umana”.
“Già adesso – ricorda la consigliera regionale – con la normativa vigente si possono rifiutare le cure e chiedere anche la sedazione profonda. Ma non si può decidere di interrompere nel momento voluto, senza cioè aspettare le estreme conseguenze del non-trattamento con il dolore e il tempo che ne deriva. In questa casistica la Regione ora dà indicazioni e procedure per le tutte le Aziende sanitarie garantendo la prestazione e la gratuità ai richiedenti. Concludere volontariamente la propria vita con una morte che possa ritenersi dignitosa per sé e per i propri cari, rifiutando di proseguire in terapie o situazioni di dolore o che umilino la dignità della persona”.