La Corte d’Appello ha dato nuovamente ragione alla Fiom Cgil di Siena nella vicenda che riguarda l’accordo sindacale firmato nel 2019 dalla Fim Cisl alla Trigano Spa. Secondo i giudici, l’accordo di prossimità è illegittimo e contrasta con la normativa nazionale ed europea in materia di lavoro. La sentenza conferma quanto già stabilito in primo grado: l’accordo sottoscritto alla Trigano Spa ha violato i limiti fissati dalla legge sulla flessibilità contrattuale, generando condizioni di precarietà inaccettabili per i lavoratori.
Tra le motivazioni principali:
Durata eccessiva dell’accordo, ben oltre i limiti consentiti;
Eliminazione delle causali previste per i contratti a termine, peggiorando le tutele per i dipendenti;
Numero di proroghe troppo alto, tale da configurare una precarizzazione sistemica.
Il tribunale ha richiamato l’articolo 8 del Decreto Legge 138/2011, che disciplina gli accordi di prossimità, e la normativa europea che tutela i lavoratori da pratiche contrattuali abusive. Il caso è nato da un ricorso presentato da un lavoratore iscritto alla Fiom Cgil, che ha scelto di opporsi all’accordo sostenuto da Fim Cisl. Dopo due gradi di giudizio, il verdetto è chiaro: l’accordo non è conforme alla legge.
“Una vittoria importante per i diritti dei lavoratori”, commenta la Fiom di Siena, che si dice soddisfatta dell’esito e pronta a continuare la battaglia per la difesa delle condizioni di lavoro e della corretta applicazione della normativa. La sentenza rappresenta un precedente rilevante anche per altri contesti produttivi in cui si ricorre ad accordi di prossimità che rischiano di compromettere tutele fondamentali.