Fondazione Mps e Vernice Progetti Culturali presentano la nuova monografia e il rinnovato sito web di Palazzo Sansedoni

Due prodotti culturali realizzati in collaborazione con Vernice Progetti, in occasione delle celebrazioni dei trent’anni

Di Redazione | 23 Ottobre 2025 alle 17:32

In occasione delle celebrazioni dei trent’anni sono stati illustrati i contenuti della riedizione del volume e dell’innovativo sito web dedicati a Palazzo Sansedoni, sede storica della Fondazione Mps.

Si tratta di due prodotti culturali, realizzati con la collaborazione di Vernice Progetti Culturali, che risultano uniti da un unico filo conduttore, ossia la divulgazione e la promozione culturale del patrimonio storico artistico dell’Ente e della città.

In particolare, il sito web offre un’innovativa esperienza immersiva all’ospite ed è stato realizzato secondo gli standard previsti dalla normativa vigente in termini di completa accessibilità da parte degli utenti fragili.

“Il Palazzo Sansedoni a Siena – Storia, arte, architettura” è il titolo della nuova monografia che a distanza di oltre vent’anni approfondisce e aggiorna la precedente pubblicazione del 2004, mantenendo l’importante componente storiografica, con contenuti rielaborati e integrati. In particolare, è stato rivisto e ampliato il saggio dedicato al percorso museale arricchito dalla collezione di Opere d’Arte di Fondazione Mps, allestito all’interno del palazzo a partire dal 2015.

Il volume, edito da Sillabe, curato da Fabio Gabbrielli con foto di Andrea e Fabio Lensini e introdotto da un saggio di Gabriella Piccinni, presenta 9 saggi dedicati alla storia del Palazzo e della famiglia Sansedoni fino all’attuale assetto.

Palazzo Sansedoni rappresenta un episodio di eccezionale rilievo nel contesto artistico e architettonico della città. Se la facciata su Piazza del Campo si qualifica come la più rappresentativa espressione di quella corrente gotica dell’età barocca, che non poco peso ha avuto nel formulare l’immagine medievale della Siena di oggi, gli ambienti interni, dopo il totale rinnovamento del XVII-XVIII secolo, per il quale furono chiamati a raccolta alcuni dei maggiori scultori e pittori del tempo, sfoggiano una magnificenza che ha pochi riscontri nella città, dalle sculture dei Mazzuoli ai bronzi del Soldani e del Foggini, dagli affreschi dei Melani e del Ferretti alle finte architetture dell’Anderlini.

Il libro si apre con un saggio di Odile Redon dedicato alla famiglia Sansedoni nel Medioevo e in particolare alle due figure chiave, sotto molti aspetti, del domenicano beato Ambrogio e di suo padre Buonatacca, personalità di spicco nel contesto sociale e politico della Siena del Duecento.

Segue un intervento sulle vicende della famiglia in età moderna, di Laura Vigni, incentrato sulle politiche matrimoniali e patrimoniali, che con il tempo si rivelarono efficaci per l’incremento e la concentrazione della ricchezza ma del tutto fallimentari sul piano dinastico.

Con il saggio di Duccio Balestracci vengono introdotti alcuni temi fondamentali sull’assetto urbanistico due-trecentesco dell’area dove si eleva il Palazzo e sul significato che questo assunse come elemento simbolico della coesione di lignaggio, anche in relazione alle altre famiglie aristocratiche della città.

L’intervento di Fabio Gabbrielli ripercorre, accompagnato dalle efficaci tavole ricostruttive dello studio Inklink, le vicende architettoniche del complesso dalla metà del Duecento alla fine del Settecento: dalla casa torre al palazzo trecentesco e da questo al generale riassetto del XVIII secolo.

Un approfondimento di indubbio interesse è il saggio di Franklin Toker dedicato al famoso contratto del 1340, relativo alla ricostruzione di un’ampia porzione del Palazzo, documento di straordinaria portata per la conoscenza, a livello europeo, tanto delle modalità di progettazione di un edificio del Trecento quanto dei rapporti tra maestranze e committenza.

Ampio spazio viene quindi riservato agli interventi decorativi sei-settecenteschi degli ambienti interni, tra i quali la splendida cappella dedicata al beato Ambrogio, in assoluto tra gli episodi barocchi di maggior rilievo nella Siena del tempo. Ai loro contenuti architettonici, iconografici e storico-artistici sono dedicati i saggi di Fabio Sottili e di Piergiacomo Petrioli.

I rilievi delle facciate sul Campo e su Banchi di sotto sono realizzati da Flavio Collini e da Francesca Casacci, mentre i saggi sulla Collezione Opere d’Arte e il percorso museale della Fondazione Mps sono curati da Laura Bonelli.

Palazzo Sansedoni – nuovo sito e gemello digitale

Il nuovo sito di Palazzo Sansedoni abbraccia un’impostazione grafica sobria, lineare e allo stesso tempo raffinata ed elegante con tonalità neutre che richiamano l’estetica dei siti istituzionali dei più prestigiosi musei d’arte europei.

Una scelta stilistica che rende la navigazione piacevole e intuitiva, trasmettendo all’utente un senso di ordine, prestigio e cura, valori che rispecchiano perfettamente l’identità di Palazzo Sansedoni.

Sono state scelte immagini a forte impatto emozionale per valorizzare e raccontare al meglio gli ambienti del Palazzo, suggerendo atmosfere e prospettive che invitano alla scoperta.

Il sito presenta importanti novità che lo rendono uno strumento unico, fra cui le sezioni dedicate alla Collezione Opere d’Arte di Fondazione MPS, ai fondi fotografici, oltre al gemello digitale.

La sezione dedicata alla Collezione Opere d’Arte è stata arricchita da un motore di ricerca interno che consente di consultare le opere in modo dinamico e personalizzato attraverso delle schede dalle quali è possibile accedere ad informazioni dedicate, oppure di raggiungere la sala in cui l’opera è esposta, scoprendo di più sull’ambiente e sulle ulteriori opere presenti nello stesso spazio.

Per il Fondo Fotografico Malandrini (Collezione Fotografica Malandrini) è stato utilizzato il software open source meta FAD, che consente di catalogare e pubblicare le schede delle opere tramite la cosiddetta” scheda F”, strumento ministeriale utilizzato per la descrizione e la catalogazione dei beni fotografici, che rientra nel sistema di inventariazione del patrimonio culturale e risulta conforme agli standard nazionali dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).

Il gemello digitale di Palazzo Sansedoni è la copia perfetta del luogo fisico, un contenitore virtuale all’interno del quale invitare gliutenti per vivere ogni tipo di esperienza immersiva.

Questa funzionalità trasforma il sito da semplice vetrina a strumento attivo di conoscenza. La “doll house” o “casa delle bambole” conduce il visitatore lungo il percorso museale, valorizza le singole sale, rendendo sempre più accessibili gli ambienti e le opere in esso presenti, creando una serie di collegamenti che consentono una navigazione interattiva e coerente, stimolando l’esplorazione e la curiosità.L’adozione di un simile strumento consentirà in futuro di realizzare anche mostre tematiche virtuali.

Il gemello digitale è stato realizzato grazie all’utilizzo della tecnologia LIDAR (scansioni laser, non foto a 360 gradi) e la piattaforma Matterport.

 

Il risultato del nuovo sito e del gemello digitale è un percorso in un ecosistema digitale che esalta la bellezza e l’identità degli spazi, permettendo all’utente di apprezzare Palazzo Sansedoni nella sua completezza e contribuendo a rafforzarne l’immagine come luogo di cultura, eleganza e memoria storica. Entrambi gli strumenti digitali vanno ad arricchire anche l’offerta culturale didattica, con visite guidate gratuite rivolte alle scuole di ogni ordine e grado.

 

Il nuovo sito di Palazzo Sansedoni, come già la versione precedente,risulta conforme ai criteri e standard previsti dalla normativa europea e italiana vigente in materia di accessibilità per gli utenti fragili.

 

Il restyling del sito e le foto sono stati curati da Linda Frosini (Siena); l’implementazione dell’innovativo sistema di catalogazione della Collezione Malandrini è stata affidata al Gruppo Meta (Firenze); il gemello digitale è stato ricreato da Digital Districts (Trieste).

Le operazioni di realizzazione e coordinamento del progetto sono state curate in stretta sinergia con le professionalità interne di Fondazione Mps e Vernice Progetti Culturali.



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