Anche il territorio senese finisce nel mirino per via di alcuni distributori di carburante che commercializzavano gasolio non conforme agli standard previsti: quattro denunciati e sequestro di oltre 18.500 litri di gasolio in Toscana nell’ambito di un piano della GdF e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm). Al centro la non conforme qualità del gasolio, il cui punto di infiammabilità deve rispettare certi parametri, e avere una sua lavorazione, col prodotto che a costi industriali più bassi, rischia di rovinare i motori.
“Non è una novità nel nostro settore – spiega Martino Landi Fiab Confesercenti a Buongiorno Siena – Siena è un’isola felice, capita raramente, le denunce sulle irregolarità de carburanti altrove sono all’ordine del giorno. Nel caso che ha riguardato la nostra provincia si parla di una irregolarità sulla qualità ma ci sono anche frodi fiscali e altro, il prodotto è nell’attenzione della malavita” sottolinea.
“Il distributore non riesce a controllare la qualità del prodotto, che viene scaricato dall’autobotte, è tutto a circuito chiuso – evidenzia Landi – il benzinaio non ha possibilità di controllare, anche perchè non ha gli strumenti per farlo. Spesso non si sa cosa succede, la responsabilità è di chi espone quel marchio”.
