Si è tenuto oggi alla tenuta di Suvignano il convegno “Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili. Ad un anno dalla beatificazione di Rosario Livatino”, iniziativa organizzata dall’Arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino in collaborazione con la Regione Toscana, l’Ente Terre regionali Toscane, Libera e la tenuta di Suvignano. L’evento con gli studenti di Siena e provincia è stato promosso in un luogo simbolo – una tenuta sequestrata alla mafia – ad un anno esatto dalla cerimonia che ha portato agli onori degli altari il magistrato ucciso il 21 settembre 1990 e nel XXX anniversario della strage di Capaci e Via D’Amelio. Fra i partecipanti anche il presidente regionale Eugenio Giani, che nel ricordare il sacrificio di veri e propri eroi nella lotta alla criminalità organizzata, ha ricordato come la Toscana non sia estranea alla presenza mafiosa, citando dati che lo preoccupano.
“I patrimoni della Mafia toccano la nostra Toscana – afferma Giani – oggi si può calcolare in 20 miliardi il patrimonio mafioso nella regione. Una dimensione incredibile, siamo immersi in una tale bellezza che la Toscana ci sembra impermeabile a tali vicende. Vediamo meno episodi come quelli legati a Borsellino o Livatino, ma la Mafia ha trovato i suoi anticorpi e si insinua in modo carsico e silenzioso ma concreto con acquisti immobiliari, investimenti nella ristorazione e nel turismo, rifiuti, tutto ciò che porta ad accumulare in modo illecito le risorse. La Mafia pervade la società anche senza che ce ne accorgiamo”.