Un’intera settimana dedicata all’ascolto, alla sensibilizzazione e alla prevenzione. L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese ha inaugurato così l’(H)Open week di Fondazione Onda, organizzando un’importante giornata di studi dal titolo “Costruire il dialogo: insieme contro la violenza di genere”, ospitata nell’Aula Magna del Centro didattico dell’ospedale Santa Maria alle Scotte.
L’iniziativa si inserisce nel cartellone nazionale promosso da Fondazione Onda ETS, che dal 21 al 27 novembre coinvolge gli ospedali con i Bollini Rosa, le strutture sanitarie che si distinguono per l’attenzione alla salute femminile. Con tre Bollini Rosa, l’Aou Senese è riconosciuta come polo di eccellenza per i percorsi dedicati alle pazienti, grazie a servizi multidisciplinari, attività di prevenzione e iniziative che, durante tutto l’arco dell’anno, mettono al centro il benessere della donna.
Ad aprire i lavori, dopo i saluti istituzionali, è stata Letizia Bracci, referente dei Bollini Rosa dell’Aou Senese, che ha ricordato come l’impegno dell’ospedale non sia confinato al solo appuntamento del 25 novembre: “Questa settimana – ha spiegato – è parte di un percorso continuo che coinvolge professionisti di molte specialità, impegnati nella presa in carico non solo delle donne vittime di violenza, ma anche di minori e anziani. Grazie a Onda riusciamo a proporre eventi, visite, consulenze e attività gratuite che contribuiscono alla prevenzione e al riconoscimento precoce della violenza di genere”.
Il programma del convegno ha dato voce a numerosi specialisti dell’ospedale, ognuno coinvolto in un aspetto diverso del percorso di tutela. Alessandra Masti, medico della Medicina Legale e referente del Master in Codice Rosa dell’Università di Siena, ha illustrato il funzionamento del modello Codice Rosa all’interno dell’Aou Senese. Il Master, giunto alla settima edizione, forma professionisti provenienti da tutta Italia e rappresenta uno dei punti di forza della collaborazione tra Università, Aou Senese e Asl Toscana Sud Est. “L’obiettivo – ha sottolineato Masti – è garantire una risposta uniforme e qualificata a chi subisce violenza, con competenze che vanno dall’assistenza sanitaria al corretto campionamento dei reperti utili in ambito forense. Una rete formata e collegata assicura alle vittime la migliore tutela possibile”.
Dal Pronto soccorso, Maura La Marina e Paola Franci hanno approfondito il tema del riconoscimento delle richieste di aiuto, spesso espresse in modo indiretto, mentre le pediatre Daniela Galimberti e Maria Tarsia hanno portato l’attenzione sulle minori vittime di abusi, illustrando le modalità più delicate di intercettazione e protezione dei casi. Sul fenomeno della violenza di genere negli anziani è invece intervenuto Marco Antonio Bellini, responsabile della UOSA Cronicità e fragilità, che ha ricordato come questa forma di abuso sia ancora poco riconosciuta e sottostimata.
Fondamentale il contributo della psicologia clinica, con gli interventi di Andrea Pozza e Silvia Polizzy, che hanno evidenziato quanto sia essenziale una comunicazione empatica ed efficace tra professionista e paziente, soprattutto nei momenti più critici della presa in carico. Dalla Ginecologia e Ostetricia, Maria De Bonis e Lucrezia Quattrone hanno poi illustrato l’assistenza ostetrico-ginecologica nei casi di sospetta violenza, un percorso che richiede ascolto, rispetto dei tempi della donna e capacità di costruire un clima protetto.
La giornata si è chiusa con due testimonianze significative. Vania Cesaretti, presidente del Centro antiviolenza Donna chiama Donna di Siena, ha raccontato il lavoro quotidiano dell’associazione: “Accogliamo donne di ogni età e provenienza, perché la violenza non fa distinzioni. Il dato più preoccupante dell’ultimo anno è l’aumento dei casi di violenza sessuale sulle ragazze più giovani. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e il nuovo quadro normativo sul consenso, c’è ancora moltissimo da fare”. Cesaretti ha ricordato che il centro collabora con Pronto soccorso, servizi sociali, forze dell’ordine e numero 1522, offrendo ascolto protetto, percorsi personalizzati e un servizio telefonico attivo dalle 8 alle 20, presto esteso anche nelle ore notturne tramite segreteria.
Infine il medico psichiatra Francesco Fargnoli ha approfondito le conseguenze psicologiche e psichiatriche della violenza, che possono emergere anche a distanza di tempo e richiedono percorsi terapeutici dedicati.
Con questo appuntamento, l’Azienda ospedaliera-universitaria Senese rinnova il proprio impegno nella lotta alla violenza di genere, ponendosi come punto di riferimento per la rete territoriale e per le donne che scelgono di chiedere aiuto. Una settimana di eventi, percorsi e sinergie per ricordare che la violenza si combatte insieme, attraverso formazione, ascolto e una rete solida e competente.