Una riflessione concreta, urgente e senza filtri sul ruolo delle nuove generazioni nell’economia sociale. È quanto emerso nell’incontro “Giovani, attivismo e economia sociale in Toscana: trend, sfide e contrasti”, ospitato a Palazzo Sansedoni e promosso dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena in collaborazione con IKIGAI Social Hub ed Euricse.
L’appuntamento aveva l’obiettivo di aprire uno spazio di dialogo tra istituzioni, ricercatori e operatori del sociale su un nodo cruciale per il futuro del Terzo Settore: la scarsa partecipazione dei giovani under 35. Una dinamica che preoccupa e che, secondo gli organizzatori, impone una riflessione corale e nuove politiche capaci di restituire senso, opportunità e protagonismo alle nuove generazioni.
“Abbiamo voluto puntare i riflettori su una realtà che rischia di sfuggire all’attenzione – ha spiegato Carlo Rossi, Presidente della Fondazione MPS – ovvero la forte carenza di giovani nei settori della solidarietà, della cooperazione sociale, del volontariato e più in generale dell’economia sociale. Da un anno stiamo lavorando con Euricse a un percorso di analisi e progettazione per favorire l’ingresso degli under 35, partendo proprio da IKIGAI. È un tema trasversale, che tocca tutto il mondo del Terzo Settore: servono strumenti e visioni nuove per coinvolgere davvero le nuove generazioni. Come Fondazione continueremo a impegnarci in questa direzione”.
Una visione condivisa anche dall’Assessore del Comune di Siena Micaela Papi, che ha sottolineato il ruolo chiave delle istituzioni locali: “Come amministrazione comunale crediamo fortemente nei giovani e nella loro centralità per il futuro del welfare territoriale. Lo studio promosso da IKIGAI sarà uno strumento prezioso per creare politiche più efficaci e inclusive. Siena ha un tessuto sociale ricco e articolato, ma ha bisogno di rigenerarsi e aprirsi all’innovazione. I giovani rappresentano il motore del cambiamento: senza il loro coinvolgimento, anche l’economia sociale rischia di invecchiare e di non riuscire più a rispondere ai bisogni reali della comunità”.
L’incontro, che ha visto anche la partecipazione di studiosi, operatori e rappresentanti del terzo settore toscano, ha lanciato un messaggio chiaro: non c’è economia sociale senza le nuove generazioni. E per attrarle servono percorsi formativi, reti collaborative, innovazione digitale e soprattutto fiducia. Una sfida che riguarda tutti .