Grembiuli scuola Torrita, Rosignoli (PD): “Scelta di libertà che non mina certo l’identità che un bambino può avere di sé”

Intervento della consigliera del Partito Democratico Elena Rosignoli in merito alle polemiche sollevate dopo che il Comune di Torrita di Siena

Di Redazione | 18 Agosto 2025 alle 10:32

Grembiuli scuola Torrita, Rosignoli (PD): “Scelta di libertà che non mina certo l’identità che un bambino può avere di sé”

“La scelta dell’amministrazione comunale non mina certo l’identità che un bambino può avere di sé con un cambio di colori anche perché il genere di un compagno di banco lo si capisce non certo dal colore del vestito che indossa. Può anzi essere una modalità di utilizzare uno strumento, il grembiule, che serve per non sporcarsi, in modo da non alimentare stereotipi di genere.”

Così interviene la consigliera del Partito Democratico Elena Rosignoli in merito alle polemiche sollevate dopo che il Comune di Torrita di Siena ha comunicato che a settembre regalerà il grembiule ai bambini della prima classe della Scuola dell’Infanzia di tre colori diversi: rosso, giallo e verde.

“Non capiamo quindi l’allarmismo e la polemica che stanno montando alimentati da politici di centro destra con i deputati Michelotti e Giorgianni che si affrettano a dire che informeranno il Ministero. Chi ha stabilito – si domanda retoricamente l’esponente Pd – che i grembiuli dovevano avere un colore diverso in base al sesso? E chi ha scelto il rosa e l’azzurro per maschi e femmine? E per cambiare colore bisogna scomodare il Ministro?”

“Quelle che gli esponenti di Fratelli d’Italia chiamano giustamente ‘consuetudini’ come tali vanno considerate, e in quanto tali possono essere cambiate in base ai tempi e alle evoluzioni della società. I tre nuovi colori vogliono esprimere libertà rispetto a scelte di costrizione, e sono un segnale importante nell’affermazione della parità di genere che in nessun modo turberanno i nostri bambini: una classe più colorata potrà essere percepita come più accogliente e giocosa. Fermiamo le polemiche” conclude Rosignoli.

 



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