Ha urgenza di andare in bagno, ma viene cacciato dal bar: la disavventura, a Siena, di un ragazzo disabile

E' accaduto stamani a Siena. L'episodio increscioso raccontato da una guida turistica

Di Redazione | 20 Maggio 2022 alle 19:00

Ha urgenza di andare in bagno, ma viene cacciato dal bar: la disavventura, a Siena, di un ragazzo disabile

Un episodio increscioso sintomo di un braccio di ferro che non è salutare per la città di Siena. La mancanza di bagni pubblici è un problema contro cui le guide turistiche, che accompagnano centinaia di visitatori al giorno, devono fare i conti. Alcuni proprietari di locali sono stufi di dover accogliere turisti interessati, seppur dopo la consumazione, ad usufruire del bagno, ma il fatto che si è verificato oggi è un vero e proprio cortocircuito che porta a riflettere sulla problematica. A raccontarlo ai microfoni di Radio Siena Tv è una guida turistica autorizzata, senese, Chiara Savoi, riferendo quanto successo stamani ad una sua collega.

“Una mia collega stamani aveva una famiglia con due figli disabili di cui uno in carrozzina – ci ha spiegato -. Ad un certo punto il ragazzo in carrozzina ha avuto un’impellente necessità di andare in bagno e, nonostante sapesse (perchè segnalato altre volte dalle colleghe) che in quel bar non vogliono far utilizzare i servizi, vista l’urgenza sono entrati per chiedere. Erano in tre ed avrebbero consumato tutti, ma sono stati mandati via in malo modo, urlando loro dietro. Fortunatamente sono stati accolti in un altro locale poco distante, dove ovviamente hanno consumato ed hanno potuto cambiare il ragazzo, che nel frattempo si era fatto la pipì addosso”.

Un episodio che va ad inserirsi in un contesto più ampio, scaturito da un susseguirsi di problemi. In primis la chiusura per il rifacimento dei bagni pubblici di San Domenico e Beccheria e poi la difficoltà nel trovare un accordo con alcuni commercianti del centro.

“Il Comune ha deciso di ristrutturare questi bagni – ha proseguito Chiara Savoi – ad inizio della stagione turistica, non si capisce perchè non lo abbiano fatto nei due anni di pandemia, ma questa non è mia competenza. Quello che penso io, e ci tengo a sottolineare che parlo a titolo personale e non rappresento l’associazione guide senesi, è che anche se sono brutti da vedere, però non sarebbe stato male mettere dei Sebach a San Domenico o al campino di San Prospero. Quando arrivano i gruppi noi consigliamo di usare i bagni che sono al Fagiolone, ma sono pochi. Noi cerchiamo sempre di evitare di portare i turisti nei bar, ma se non ci sono altre possibilità, può succedere. E noi consigliamo sempre di consumare.

Quello che noi vorremmo – conclude – è cercare di collaborare. Siena vive di turismo, purtroppo l’accoglienza lascia a desiderare. Il “Cor magis tibi Sena pandit” non è tanto vero, mi sembra piuttosto arido questo cuore”.



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