Secondo il sindacato, la sicurezza delle strutture abbandonate è un tema rilevante, ma non può essere affrontato senza interrogarsi sulle cause che hanno portato alla progressiva chiusura di numerosi alberghi, lasciati negli anni al degrado, senza un piano di tutela, recupero o rilancio. Una situazione che ha avuto pesanti ricadute anche sul piano occupazionale.
Per la FILCAMS CGIL il nodo centrale resta l’assenza di una strategia complessiva per il turismo termale, e più in generale per lo sviluppo turistico di Chianciano Terme e del territorio senese. Nelle posizioni espresse da Federalberghi, sottolinea il sindacato, non emergono proposte concrete per restituire agli hotel la loro funzione originaria: accogliere turisti e generare lavoro stabile e di qualità.
A preoccupare ulteriormente è il numero crescente di alberghi presenti nei siti di aste giudiziarie, segnale di una crisi che non riguarda solo le strutture già chiuse, ma coinvolge anche quelle ancora operative. Una situazione che rende urgente l’attivazione di politiche di rilancio reali, capaci di valorizzare il patrimonio esistente e garantire diritti e dignità ai lavoratori del settore.
La FILCAMS CGIL di Siena chiede inoltre che le risorse pubbliche vengano orientate prioritariamente al rilancio del termalismo e dell’indotto, evitando interventi esclusivamente emergenziali. Il tema dell’accoglienza, avverte il sindacato, non può diventare un alibi per nascondere la mancanza di investimenti e di una visione di sviluppo a lungo termine.
Infine, il sindacato ribadisce la disponibilità a un confronto serio e costruttivo con tutti i soggetti coinvolti, nell’interesse del territorio, del settore turistico e di chi ogni giorno lavora nel comparto.