Le elezioni regionali in Toscana non cambiano solo gli equilibri a Firenze. A Siena, l’elezione di Enrico Tucci in Consiglio Regionale apre un nuovo fronte politico dentro Palazzo Pubblico. L’assessore alle Partecipate ha infatti confermato che lascerà la giunta guidata da Nicoletta Fabio:
“Da eletto non farò più l’assessore – ha dichiarato Tucci, ospite di Siena Tv a Toscana al Voto: lo speciale risultati – ma credo che il sindaco abbia tutte le capacità, l’intelligenza e la sagacia per sostituirmi. Non vedo nessun problema in questo”.
Un addio annunciato, che però impone alla maggioranza di centrodestra un riassetto interno. Sul tavolo del sindaco si aprono le valutazioni per la sostituzione: tra i nomi che circolano ci sono Davide Ciacci, presidente del Consiglio comunale, Alessandro Manganelli, capo di gabinetto e segretario cittadino di Fratelli d’Italia, ma il più probabile è quello di Bernardo Maggiorelli, attuale Capogruppo in Consiglio di FdI, che farebbe un salto di ruolo mantenendo la quota meloniana in Giunta.
Il tema non è solo amministrativo, ma anche politico. Il risultato delle regionali, con un centrodestra in flessione e il Partito Democratico ancora primo partito in città (Eugenio Giani al 55,73% contro Alessandro Tomasi al 40,64%) costringe la coalizione a interrogarsi. Alle ultime politiche Fratelli d’Italia aveva quasi colmato il divario con il Pd, ma oggi la forbice si è di nuovo allargata (PD 37,28% e FdI 26,13%). A non godere di buona salute è soprattutto la Lega, debole e defilata in campagna elettorale a Siena dopo la cosiddetta “vannaccizzazione” del partito.
A invocare un momento di riflessione è Lorenza Bondi di Forza Italia: “Il divario con il centrosinistra è ampio, ma deve essere uno stimolo per la maggioranza che governa Siena. Le dinamiche locali sono diverse, ma una riflessione politica è necessaria, anche in vista del 2028. Bisogna capire come registrare la macchina e con quali persone arrivare alla prossima campagna elettorale”.

Il segnale dalle urne, insomma, non va ignorato. L’unità che aveva permesso al centrodestra di riconquistare il Comune nel 2023 oggi appare più fragile. E mentre il Pd si gode la conferma del governo regionale e il proprio zoccolo duro in città, a destra si apre la fase del confronto.
Le dimissioni di Tucci saranno il primo test per il sindaco Fabio: non solo per trovare un nuovo assessore, ma per ricompattare una coalizione che dovrà ritrovare coesione e slancio, se vorrà arrivare solida alle sfide del futuro.