La notizia è datata, ma ora c’è anche l’atto ufficiale: il Comune di Siena ha approvato la liquidazione del risarcimento di 10mila euro legato alla restituzione della collezione d’arte contemporanea ricevuta in dono nel 2019.
La storia parte cinque anni fa, quando una benefattrice privata donò al Comune guidato dal sindaco Luigi De Mossi 478 opere d’arte, per la maggior parte realizzate tra il 1950 e il 1990 da artisti italiani. La donazione era stata formalizzata con un atto notarile e prevedeva che l’intera raccolta sarebbe stata esposta negli spazi museali del Santa Maria della Scala.
Dopo il trasferimento delle opere in un caveau di banca, però, il progetto di esposizione è rimasto fermo a lungo. Prima la pandemia, poi una serie di difficoltà nei rapporti con la donatrice, hanno bloccato ogni iniziativa di valorizzazione. Nei mesi scorsi, il Consiglio comunale ha scelto di risolvere consensualmente l’accordo, restituendo le opere alla proprietaria. La decisione, presa dopo una lunga discussione in aula, ha previsto che fosse il Comune a farsi carico delle spese di trasporto e del risarcimento per alcuni danni riscontrati su alcune opere.
L’atto pubblicato ieri all’albo pretorio definisce tutti i dettagli dell’accordo. La cifra concordata per i danni, stabilita a seguito di una perizia della donatrice, ammonta a 10.500 euro. Il Comune si impegna a versare questa somma tramite bonifico bancario, a carico del bilancio 2025, nella voce relativa alle spese assicurative per opere d’arte.
Con questa liquidazione, l’amministrazione chiude definitivamente una vicenda che si trascinava dal 2019, evitando così contenziosi legali più lunghi e costosi. La restituzione delle opere e il risarcimento permettono ora di voltare pagina e di ripensare i progetti espositivi per il Santa Maria della Scala senza i vincoli imposti dalla donazione.
L’atto specifica inoltre che il responsabile unico del procedimento è il Segretario Generale, firmatario del provvedimento, e che tutta la procedura è stata condotta secondo le regole definite dalla normativa vigente e dagli strumenti di programmazione finanziaria già approvati dal Comune.