Il Festival della Salute torna a Siena dopo l’edizione 2020 limitata ad eventi esclusivamente televisivi a causa della pandemia di Covid-19.
Il programma, che prevede circa quaranta appuntamenti in presenza distribuiti in quattro giorni (11-14 novembre) fra il complesso del Santa Maria della Scala, il Teatro dei Rozzi, l’Accademia dei Fisiocritici e i Giardini della Lizza, è stato presentato questa mattina nella Sala delle Lupe in Palazzo Pubblico dalle autorità e dagli organizzatori.
La manifestazione senese segue la tre giorni viareggina, da quest’anno destinazione di una parte del Festival, che si è tenuta dal 29 al 31 ottobre.
L’ultimo evento delle giornate del 12, 13 e 14 novembre costituirà il clou della giornata senese del Festival e si terrà al Teatro dei Rozzi. Voluto nel 1815 dall’omonima Accademia fu inaugurato nel 1817 e conserva i suoi tratti da XIX secolo anche dopo l’imponente restauro voluto dal Comune di Siena che ne ha assunto la gestione e l’ha riconsegnato alla vita culturale cittadina nel 1998. I tre eventi – diretti al grande pubblico – riguardano la cultura, lo sport e la denuncia di delitti e discriminazioni sociali con protagonisti di sicuro richiamo nazionale che tradurranno in concetti semplici aspetti scientifici e sociologici.
Venerdì 12 alle 18:00 la conferenza è titolata “Scienza, ricerca e innovazione, la Salute futura. E l’Uomo?”. Lo scontro verbale che Andrea Vianello, direttore di RaiNews24, avrà il compito di animare vedrà certamente impegnati due eminenti studiosi, padre Philip Larrey, docente di filosofia all’Università Lateranense e il genetista e filosofo Edoardo Boncinelli. Il Pro Rettore dell’Università di Siena Giuseppe Dotta porterà in campo le potenzialità e la storia dell’Ospedale senese di Alta specializzazione Santa Maria delle Scotte, mentre ci attendiamo ogni tipo di pimento da Andrea Pezzi (già conduttore di Radio Deejay e Mtv Italia) che il suo Google Group che si è buttato imprenditorialmente nel campo della trasformazione digitale che è il campo di studio di padre Larrey.
Grande attesa per la partecipazione di Pezzi, che nel 2006 ha fondato OVO, una Media Company che produce brevi video documentari di taglio enciclopedico distribuite su piattaforme media. Pezzi ha fondato poi Gagoo Group, una holding che gestisce la crescita di aziende basate sulla Digital Transformation del mercato Media e Consumer.
“Ho amato sempre fare cose che prima non c’erano – afferma Pezzi – dopo radio e tv mi sono innamorato del digitale come mezzo comunicativo, era qualcosa che definiva un prima e un dopo per l’umanità. Sono diventato imprenditore, un giocatore nel campo delle competenze. Il digitale è diventato il mio gioco”.
Sabato 13 alle 18:30 è previsto un “onemanshow” di Mauro Berruto, ex ct della nazionale italiana di Volley. Berruto torna a Siena dopo aver presentato proprio qui lo scorso anno il suo “Manifesto per lo Sport” durante l’edizione XIII del Festival della Salute. Stavolta si cimenterà in “Capolavori. Allenare, allenarsi, guardare altrove” in suggestivo appuntamento frutto di un’indagine appassionata che ci farà scoprire come il gesto dell’allenare non sia esclusivo di chi entra in uno spogliatoio, ma pratica quotidiana per mettere insieme persone, trasformarle in squadre e orientarle verso l’obiettivo.
Domenica 14 alle 18:00 sarà la volta di “Ferite a Morte”. Lo spettacolo – nato da tempo – è stato rivisitato da Serena Dandini per permettere al Festival della Salute di dare il proprio contributo sui temi donne e violenza e donne e salute. Interverranno Lella Costa, attrice e scrittrice, Josephine Yole Signorelli in arte Fumetti Brutti, fenomeno generazionale, l’attrice Orsetta De Rossi, la scrittrice e influencer Carlotta Vagnoli, Vittoria Doretti di Codice Rosa, Ilaria Bonucelli, giornalista del Tirreno, Sara Guidelli, prima donna alla guida delle cooperative alimentari della Legacoop e l’assessore Clio Biondi de Santi con delega alle Pari opportunità del Comune di Siena.
Il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha fatto gli onori di casa con sguardo proiettato al futuro: “È un onore per la nostra città essere protagonista di un Festival dedicato alla salute e alla ricerca. Tanti i professionisti e gli studiosi che si succederanno in molti luoghi della nostra città. Una vera e propria tavola rotonda che deve porre le basi per la salute futura, partendo dal periodo in cui ci troviamo adesso, ancora condizionato dal Covid 19. In questo le istituzioni devono assumere un ruolo fondamentale, cercando di lavorare in sinergia con tutte le parti coinvolte. Altri temi per noi importanti, sui quali questa Amministrazione sta lavorando con attenzione e che saranno al centro del Festival della Salute sono la Scienza, ricerca e innovazione. Sono tutti punti fondamentali per costruire l’avanguardia dei prossimi anni a partire proprio da Siena, un contesto carbon free, a basso impatto industriale, perfetto quindi come centro di sperimentazione per l’innovazione e la ricerca. È necessario partire da qui, quindi dal Distretto delle Scienze della Vita, passando per l’Azienda ospedaliera-universitaria e raggiungere con questa avanguardia tutta la Regione, guardando oltre i singoli campanili. Al Festival della salute non abbiamo dato solo il patrocinio, ma abbiamo deciso di partecipare attivamente. Del resto la storia della città è anche storia sanitaria e per questo il nostro proponimento è proseguire con questa collaborazione facendo di Siena la sede naturale del Festival anche per i prossimi anni. Credo molto in questo evento perché tutti insieme possiamo fare tanto”.
Francesca Appolloni (assessore alla Salute Comune di Siena) ribadisce il ruolo di Siena come sede di prestigio per analoghe iniziative: «Vivo il ritorno del Festival come fosse il ritorno di un gruppo di amici. Un anno fa abbiamo vissuto un’esperienza indimenticabile. Man mano che ciascuna delle nostre previsioni andava in fumo per l’avanzare delle proibizioni volte a proteggerci dalla pandemia, ho sentito come non mai di esser resiliente e l’intero apparato lo è stato intorno a me. E il Festival si è tenuto regolarmente, da Siena e per Siena sono stati lanciati messaggi di cultura, prevenzione e scienza; i miei concittadini – purtroppo chiusi nelle loro case – hanno avuto un’occasione unica per conoscere di cosa è fatto il nostro orgoglio per la Sanità e la Ricerca senesi. Ma questo Festival non sarà una rimpatriata tra amici che hanno lavorato bene assieme. Pretendiamo molto dallo svolgimento di questo evento che, in un futuro in cui ogni barriera sarà abbassata, può risultare utile a proporci come sito prestigioso per gli eventi di grande cultura professionale. Come ha avuto modo di affermare il nostro Sindaco, da Siena e per Siena, con gli occhi della salute nazionale puntati su di noi, vogliamo che prenda un corso e una forma il nostro progetto di creare un Distretto di Scienze della Vita nella nostra città”.
Simone Bezzini (assessore al Diritto alla Salute e Sanità Regione Toscana), impossibilitato a partecipare, invia il seguente messaggio:
“Questa seconda parte del Festival è rivolta in particolare alle sfide che abbiamo di fronte e Siena è la città ideale dove dare vita ad un confronto su questi temi, coltivando da sempre la sua vocazione alla cura e alle scienze della vita, àmbito nel quale ricopre un ruolo sempre più rilevante a livello nazionale e internazionale. Con i suoi numerosi appuntamenti, il Festival mette al centro la prevenzione e la promozione della salute, dei corretti stili di vita e dell’alfabetizzazione sanitaria. Grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti, rappresenta una straordinaria occasione aperta alla cittadinanza per conoscere, ascoltare e porre domande sulle tante tematiche che riguardano le nostre scelte quotidiane di salute e riflettere insieme sulle prospettive future”.
Francesco Ghelardi (direttore amministrativo Asl Toscana Sud Est): “L’aspetto caratterizzante di questo festival è che il Comune si fa canalizzatore sul trattamento strutturato della sanità, dimostrando sensibilità nel presidiare i livelli di qualità della sanità della città e del territorio, sia a livello ospedaliero che territoriale. Una qualità che durante la pandemia abbiamo saputo garantire anche in maniera più forte. Questo ragionamento si inserisce nella scienze della vita, come qualità intellettuale del nostro territorio e si struttura nel modo corretto per affrontare le sfide future e quelle presenti della nostra sanità”.
Antonio D’Urso (direttore generale Asl Toscana Sud Est), impossibilitato a partecipare, invia il seguente messaggio: “Questo Festival, in ogni sua edizione, è stato occasione per fare il punto sul presente e sul futuro della sanità italiana. Oggi lo è in modo particolare. Covid e PNRR ci pongono di fronte alla necessità di scelte strategiche: la sanità dei prossimi decenni va disegnata oggi. Penso ovviamente a visioni, strutture, modelli gestionali. Ma penso anche ad una nuova e diffusa cultura della salute. La prima parte del Festival sarà dedicata al rapporto tra ambiente e salute con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini. La seconda alla scienza e alla ricerca. Se facciamo convergere questi due temi, entriamo nella cronaca di oggi e cioè a come i cittadini vivono il tema della salute. Alcune piazze e molte proteste rendono evidente che non sempre la scienza, la coesione sociale, il bene comune guidano le scelte. Il futuro della sanità è anche nella sua capacità di informare e convincere, di affermare la scienza quale unica stella polare nelle scelte in materia di salute”.
Paolo Amabile (ideatore del Festival): “È una grandissima soddisfazione per me tornare a Siena con il Festival della Salute, un luogo che, oltre alle bellezze artistiche ed architettoniche riconosciute ed apprezzate a livello mondiale, esprime una forte cultura della prevenzione che la rende una città unica per le sue enormi potenzialità in àmbito sanitario”.
Mario Di Luca (organizzatore): “Abbiamo una presenza importante degli ordini professionali e questo dimostra come il festival sia un momento di confronto, non solo per cittadini ma anche per i professionisti. Un aspetto importante è senza dubbio il ritorno in presenza, in particolare con la partecipazione delle scuole ad eventi dedicati che diventa così un momento importante di confronto fisico ed un tentativo per riportare un po’ di normalità”.