“Ero in giro per turismo fra San Gimignano e Siena quando mi raggiunge una telefonata dalla mia azienda Elettronica Industriale che mi dice che il dottor Silvio Berlusconi la invita domani sera a cena. Quindi mi presento ad Arcore, mi siedo con il mio socio, parlo con Silvio Berlusconi che mi chiede subito se sarei stato in grado di costruire tre reti televisive nazionali”. E così fu.
La docuserie Il giovane Berlusconi, diretta da Simone Manetti, scritta da Matteo Billi e Piergiorgio Curzi, disponibile su Netflix, passa anche da Siena con il racconto del primo incontro fra Adriano Galliani e il Cavaliere. Galliani si trovava proprio nella città del Palio quando venne a conoscenza della volontà da parte di Berlusconi di volerlo incontrare per mettere le basi in quello che divenne l’impero berlusconiano. “Mi chiese lei è in grado di fare tre reti nazionali? Noi faremo tante televisioni regionali che trasmettono gli stessi programmi dando la sensazione di essere un’unica televisione nazionale”, racconta Galliani.
Tra i narratori anche Iva Zanicchi, Marcello Dell’Utri, Fedele Confalonieri, Carlo Freccero, Achille Occhetto, Stefania Craxi, Jack Lang, Gigi Moncalvo e Vittorio Dotti, tutti raccontano confidenze e aneddoti inediti. La serie arriva a quasi un anno dalla scomparsa del fondatore di Forza Italia. Berlusconi è morto il 12 giugno dell’anno scorso, a 86 anni. L’ex premier si è spento nella sua stanza al primo piano del settore Q1 del San Raffaele di Milano, fatale la leucemia mielomonocitica cronica.