Il legame tra geotermia e archeologia nel seminario ai Fisiocritici

Presentati i tre grandi progetti di archeologia in corso, accomunati dalla presenza di acque termali e seguiti dal lavoro di squadra tra Accademia dei Fisiocritici, UniSi e UniStrasi

Di Redazione | 5 Maggio 2022 alle 8:30

In occasione del seminario dal titolo “L’acqua ha memoria: dialoghi di ricerca e tutela tra archeologia e geotermia nella Toscana meridionale” sono stati presentati i tre grandi progetti di archeologia in corso seguiti dal lavoro di squadra tra Accademia dei Fisiocritici, UniSi e UniStrasi (a San Casciano dei Bagni, a Petriolo e a Monterotondo Marittimo).

Questi cosiddetti paesaggi archeologici dell’acqua calda sono stati analizzati dal punto di vista dell’influenza reciproca con lo sfruttamento geotermico che caratterizza da sempre quelle zone. Un legame strettissimo che regna sin dai tempi degli etruschi.

“Spesso rischiamo di essere frammentati e divisi nelle competenze, nelle istituzioni – dice il Rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari -. Invece l’idea che le due Università di Siena, la Soprintendenza siano unite in questo progetto che mette insieme la ricerca, il patrimonio storico artistico, il paesaggio, che significa anche ambiente, è importante. In un mondo che sembra andare in pezzi qua cerchiamo di rimettere insieme i pezzi, avendo come obiettivo la persona umana, la vivibilità dell’ambiente, la conoscenza e la nostra consapevolezza del ruolo che occupiamo nella storia

Un’iniziativa che ha visto coinvolta a stretto giro la Sovrintendenza, come occhio clinico e attento su ogni intervento all’interno della nostra Provincia.



Articoli correlati