Il Mangia d’Oro alla sanità. E il mondo del Volontariato?

“Non abbiamo bisogno di riconoscimenti ma ci si dimentica troppo spesso di noi”

Di Redazione | 22 Giugno 2020 alle 21:01

Il Mangia d’Oro alla sanità. E il mondo del Volontariato?

Circostanze anomale stimolano in qualche modo situazioni diverse dal solito. E’ fisiologico. Ed ecco quindi che nell’anno del coronavirus Siena decide di dare il suo massimo riconoscimento a chi in questi mesi ha lavorato in prima linea. Il Mangia d’oro, che solitamente va ad una singola persona, per questa volta andrà ad un’intera categoria: la sanità senese. La notizia è già di dominio pubblico anche se la riunione decisiva avverrà mercoledì. Questa è stata l’unica candidatura avanzata dal concistoro e ovviamente ha riempito di orgoglio il sistema sanitario. Dall’altra parte, però, ha causato un po’ di amarezza tra le realtà di volontariato che durante l’emergenza hanno ricoperto un ruolo determinante e che in questa circostanza si sono sentite dimenticate

“La prima cosa che ho pensato è: se ne devono essere scordati – commenta Andrea Valboni della Misericordia di Siena – Un po’ l’amarezza è serpeggiata perché, senza togliere nulla a medici e infermieri, tutte le volte si dice che il volontariato è parte integrante del sistema sanitario, poi però quando si arriva al dunque mi pare che qualcuno se ne dimentichi sempre. dà la sensazione di aria fritta, di parole dette per riempire la bocca, ma poi in fondo non ci crede nessuno. Anche noi, dal canto nostro, ci siamo presi dei rischi viaggiando dentro le ambulanze con pazienti Covid e senza barelle a biocontenimento”.

“Alcuni soggetti hanno contribuito in modo pratico e operativo. Tutto il sistema del volontariato senese e non solo, anche quello della provincia, ha dato un forte contributo alla riduzione dell’impatto di covid sul nostro territorio – aggiunge Ezio Sabatini della Protezione Civile – Noi siamo convinti che all’interno delle varie anime del concistoro (che ricordiamo è formato dal sindaco, il rettore del Magistrato delle Contrade, il rettore dell’Università e il presidente del Gruppo autonomo Stampa Senese. ndr) si possa trovare una formula per poter ricordare l’apporto di tutti, in modo che quando i nostri eredi studieranno questo periodo, ci possa essere la firma di tutti”

Mercoledì, infatti, la riunione definitiva del Concistoro dalla quale potrebbe uscire qualche novità.

“È un Concistoro ristretto. Le associazioni di volontariato non fanno parte – commenta Sara Giannini della Pubblica Assistenza – Ad ora non sono dispiaciuta, non posso esserlo, perché non ho visto la proposta definitiva. Vediamo cosa succede mercoledì sera”.

Alla fine dei conti il malessere lascia spazio a quello che è il vero spirito del volontariato. “Alla fine non mi interessa di essere citato nel Mangia o medaglie civiche – prosegue Valboni- non faccio questo mestiere per essere citato, ma per altri fini”.
“Noi siamo parte integrante della sanità quindi in realtà il Mangia è anche un po’ nostro – conclude Giannini – Il volontario non ha bisogno di riconoscimenti, basta il grazie di chi si aiuta”.

Se è vero però che il volontariato si fa in silenzio, è anche vero che non dovrebbe passare inosservato o, peggio, essere dato per scontato.

Teresa Scarcella



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