Il Presidente Ciacci rivendica il lavoro del Consiglio Comunale, ma la politica resta in sospeso: Siena senza assessore da oltre due mesi

Il presidente del Consiglio comunale fa il bilancio dell’anno tra atti strategici e centralità dell’Aula, ma sullo stallo in Giunta ammette: “Sono domande che mi sono fatto anch’io”

Di Lorenzo Agnelli | 16 Dicembre 2025 alle 12:30

Il Presidente Ciacci rivendica il lavoro del Consiglio Comunale, ma la politica resta in sospeso: Siena senza assessore da oltre due mesi

Un Consiglio comunale centrale, produttivo e protagonista delle scelte strategiche per il futuro della città. È il bilancio che Davide Ciacci, presidente del Consiglio comunale di Siena, traccia nell’ultima puntata de Il Punto, chiudendo politicamente il 2025. Ma accanto alla rivendicazione dell’attività istituzionale dell’Aula, resta aperta (e irrisolta) la questione politica che pesa sulla maggioranza di centrodestra: l’assenza, da oltre due mesi, di un assessore dopo l’uscita di Enrico Tucci, eletto in Consiglio regionale.

“Il Consiglio al centro della democrazia cittadina”

Dal suo ruolo di garanzia, Ciacci rivendica prima di tutto il metodo di lavoro adottato in questi due anni e mezzo di mandato: calendario regolare, commissioni attive, partecipazione e confronto costante. “Questa amministrazione – sottolinea – ha messo il Consiglio comunale al centro, come massima espressione della democrazia per la città”.

Un percorso accompagnato anche da corsi di formazione per i consiglieri e da una revisione del regolamento, con l’obiettivo di restituire dignità e incisività all’Aula e al ruolo dei rappresentanti eletti.

Nel bilancio dell’anno, Ciacci richiama una serie di provvedimenti chiave che hanno attraversato il Consiglio comunale: dalla revoca della donazione delle opere d’arte, alle numerose varianti urbanistiche, considerate dal presidente il cuore della funzione consiliare.

“Le varianti di Viale Sclavo, Monteroni–Monsindoli, Costalpino, l’ampliamento dell’Università: atti spesso approvati all’unanimità, segno – rivendica Ciacci – di un percorso condiviso nell’interesse della città”. Tra i momenti più significativi anche il Consiglio monotematico sul lavoro e la costituzione della nuova società partecipata legata alla crisi Beko, con un ringraziamento esplicito ai lavoratori per la presenza costante e composta in Aula.

Le tensioni politiche e il caso Sena Civitas

Non sono mancati, tuttavia, passaggi politicamente delicati. Come la bocciatura della mozione di Sena Civitas sui pasti gratuiti agli anziani, presentata da un gruppo di maggioranza e respinta tra astenuti e contrari. Un episodio che Ciacci legge come parte della fisiologia democratica: “Le mozioni sono atti politici e il voto in Aula è ciò che conta”, senza drammatizzazioni ma con la consapevolezza che il Consiglio, quando vuole, incide.

Il nodo irrisolto: la Giunta senza assessore

Il tema più spinoso resta però quello dell’assessore mancante. Da oltre due mesi Siena è priva di un referente politico per deleghe cruciali come sicurezza, mobilità e partecipate. Una situazione che alimenta interrogativi e malumori.

Da presidente del Consiglio, Ciacci mantiene una linea istituzionale: “Sul Consiglio comunale non c’è stato alcun impatto”, spiega, ricordando che le risposte sono sempre arrivate, spesso direttamente dal sindaco Nicoletta Fabio, che ha assorbito temporaneamente le deleghe.

Ma alla domanda se questo stallo sia sostenibile per la città, il presidente si ferma ai confini del suo ruolo: nessuna ingerenza sulla Giunta, disponibilità a gestire eventuali ricadute sul Consiglio qualora la scelta dovesse coinvolgere consiglieri comunali.

“Domande che mi sono fatto anch’io”

Quando però il discorso scivola sulle ragioni politiche dello stallo, equilibri interni alla maggioranza, rapporti tra sindaco e partiti, in particolare con Fratelli d’Italia, Ciacci lascia intravedere il non detto:
“Sono curiosità e domande che mi sono fatto anch’io, ma me le tengo per me”.

Una frase che sicuramente fa riflettere i più maliziosi. Perché se il Consiglio, nelle parole del suo presidente, chiude il 2025 con un bilancio rivendicato con orgoglio, la politica di maggioranza resta invece in attesa di una decisione. E il 2026, per Siena, si potrebbe aprire con una casella ancora vuota in Giunta a meno di sorprese dell’ultim’ora sotto l’albero.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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