Accoglienza e sicurezza sono due parole che, più di altre volte, si sono intrecciate nelle ultime settimane a Siena. Il motivo principale sono i fatti di cronaca che hanno portato al fermo di un 20enne egiziano accusato di due tentati omicidi ai danni di cittadini pakistani. In seguito a questi eventi la Prefettura ha convocato un tavolo sulla sicurezza perché evidentemente la vicenda non ha lasciato indifferenti le forze dell’ordine. Questo però non vuol dire che Siena non sia ancora una città sicura ed il primo a volerlo sottolineare è stato il questore Pietro Milone che ha parlato a 360 gradi del lavoro che sta dietro all’accoglienza durante la trasmissione “L’altra Faccia“ di Cristian Lamorte. Dalla questura, infatti, dipende il rilascio dei permessi di soggiorno.
“Noi siamo fra le Questure più virtuose per quanto riguarda il rilascio dei permessi e la compilazione dei verbali C3 necessari per avere l’accoglienza – afferma il Questore di Siena Pietro Milone -. Adesso siamo attestati mediamente su un termine di circa 30 giorni da quando una persona si presenta a quando viene compilato il modulo, ma sono tempi che via via si accorceranno perché abbiamo una migliore organizzazione. Abbiamo 14 persone dedicate solo all’Ufficio Immigrazione, divise tra mattina e pomeriggio. Una parte di essi si deve occupare di cittadinanze, di rilasci di permessi di soggiorno e di identificazione, quindi se si riesce a farne 7/8 al giorno è già una grossa cifra”.
