Proseguono le indagini sull’incendio divampato nella notte di martedì scorso e che ha
distrutto un capannone dell’azienda agricola di Suvignano contenente 700 rotoballe,
sementi e mezzi vari. “Indagini però non facili per le quali ci vorrà tempo per arrivare
a delle risposte”, ha commentato il Comandante provinciale dei Carabinieri, il
colonnello Stefano Di Pace; ad ogni modo l’ipotesi della matrice dolosa sembra farsi
sempre più forte anche perché, seppur non si possa affermare ancora con certezza,
non sembrano esserci gli elementi riconducibili ad un caso di autocombustione né
tanto meno sorgenti di calore.
Lo stesso trattore coinvolto nell’incendio e dal quale sembra sia nato il rogo, non presenta segni che facciano pensare che il mezzo abbia preso fuoco autonomamente. Si attendono ad ogni modo le relazioni dei tecnici e i risultati dei sopralluoghi effettuati sul posto sia dai vigili del fuoco che dal nucleo dei carabinieri forestali. Per il momento, quindi, si propende per la causa verosimilmente dolosa.
Ad oggi, inoltre, secondo lo stesso colonnello Di Pace, non sembrano esserci connessioni con l’ipotesi mafiosa. Le indagini proseguono però a 360 gradi. Gli investigatori stanno sentendo anche tutte le persone che lavorano all’interno della tenuta e che gravitano intorno all’azienda per eliminare ogni dubbio.