Incubo tamponi: la disavventura di un senese in vacanza a Napoli

Un senese, dopo la guarigione dal Covid, si era recato con la famiglia in vacanza a Napoli affittando una casa, ma è stato raggiunto da due poliziotti che a causa di un errore dell'Asl lo avevano identificato come un positivo. L'autorità sanitaria locale di competenza aveva inserito una sua positività al Covid datata addirittura 24 gennaio, ovvero quasi due settimane dopo l'avvenuta guarigione certificata da loro stessi

Di Redazione | 29 Gennaio 2022 alle 22:01

Incubo tamponi: la disavventura di un senese in vacanza a Napoli

Brutta disavventura di un turista senese a Napoli, vittima dell’incubo burocratico del Covid fatto di tamponi, quarantene e certificati. Il protagonista della vicenda era risultato positivo ad un tampone molecolare dell’ASL il primo gennaio. Avendo fatto già la terza dose precedentemente al contagio, sarebbero dovuti passare 7 giorni dal secondo tampone, cosa che l’uomo ha puntualmente eseguito attraverso prescrizione del medico di famiglia, presso il drive-through di Grosseto che era l’unico disponibile per quella data. Il risultato aveva certificato la negatività e quindi la guarigione. Finalmente poteva tornare al lavoro e alla vita normale e successivamente anche a godersi qualche giorno per rilassarsi nella splendida città partenopea.

La mattina del primo giorno di vacanza però la famiglia, che aveva affittato un appartamento nel centro di Napoli, è stata svegliata da due poliziotti, che hanno riferito al malcapitato che, attraverso l’incrocio dei dati, avevano verificato che in quell’appartamento c’era alloggiato un cittadino positivo al Covid e che risultava essere proprio lui.

Fortunatamente il cittadino senese ha potuto provare immediatamente il fatto di essere negativo perché portava con sé il certificato dell’ASL di Grosseto del tampone negativo dell’ 8 gennaio. I poliziotti si sono scusati, ma gli hanno anche comunicato che l’ASL di competenza aveva inserito una sua positività al Covid datata addirittura 24 gennaio, ovvero quasi due settimane dopo l’avvenuta guarigione certificata da loro stessi. Un episodio davvero incredibile e curioso che riguarda da vicino il sistema sanitario locale.



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