Indagini dei Carabinieri della Forestale sul taglio dei boschi della Montagnola Senese

Lo rende noto l'associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Di Redazione | 19 Febbraio 2020 alle 15:48

Indagini dei Carabinieri della Forestale sul taglio dei boschi della Montagnola Senese

Tagli dei boschi alla Montagnola Senese, come informa l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, sono state avviate indagini da parte dei carabinieri della Forestale.

“Come noto la zona della Montagnola Senese è ricca di boschi di Leccio, Roverella, Acero, qualche Castagno e densa macchia mediterranea con Ginepro, Corbezzolo, Agrifoglio. L’area interessata dal taglio (per conto della Società Duferco Biomasse, a quanto si deduce da cartelli presenti sul posto) è di poco più di 5 ettari di bosco ceduo (ultimo taglio precedente nel 1991), è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Montagnola Senese” (codice IT5190003) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora.     Ogni sensibile intervento di modifica deve esser autorizzato dopo conclusione positiva di specifica procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.)”.

“L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato ben due puntuali istanze di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti (14 gennaio 2020 e 1 febbraio 2020) per verificare la legittimità o meno di quanto sta accadendo, sollecitando i doverosi controlli da parte delle amministrazioni pubbliche competenti. Sono stati coinvolti i Ministeri dell’ambiente e per i beni e attività culturali, la Regione Toscana, il Comune di Sovicille, l’Unione dei Comuni della Val di Merse, i Carabinieri Forestale, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Siena, è stata informata, per opportuna conoscenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena”.

“Poco alla volta sono pervenute le prime risposte da parte delle amministrazioni pubbliche competenti. Il Comune di Sovicille (nota prot. n. 877 del 22 gennaio 2020) ha comunicato che sul taglio boschivo “sono in corso accertamenti”, tuttavia affermando che “agli atti di questo Ufficio non risultano rilasciati atti autorizzativi”, indicando nell’Unione dei Comuni della Valle del Merse la titolare della competenza in materia di vincolo idrogeologico e forestale (legge regionale Toscana n. 39/2000 e s.m.i.), mentre la Soprintendenza senese per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (nota prot. n. 2115 del 28 gennaio 2020) ha chiesto allo stesso Comune di Sovicille di effettuare i controlli in materia paesaggistica e di ordinare il blocco dei lavori e il ripristino ambientale, se non autorizzati (art. 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), materia in cui i poteri sostitutivi sono in capo proprio agli Organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e del Turismo”.

“La Regione Toscana – D.G. Ambiente ed Energia – Settore Tutela della Natura e del Mare (nota prot. n. 35028 del 29 gennaio 2020) ha, poi, comunicato (nota prot. n. 35028 del 29 gennaio 2020) di aver rilasciato autorizzazione condizionata al termine del procedimento di valutazione di incidenza ambientale con atto prot. n. 427435 del 12 settembre 2018, mentre le autorizzazioni all’esecuzione del piano di gestione forestale sono di competenza dell’Unione dei Comuni della Valle del Merse”.

“E sono proprio le condizioni vincolanti in base alle quali è stata rilasciata l’autorizzazione al termine della procedura di valutazione di incidenza ambientale a far seriamente dubitare della correttezza dell’esecuzione. Infatti, il taglio avrebbe dovuto salvaguardare il regime idrogeologico, il mantenimento della possibilità di rinnovo del bosco, la tutela della fascia di 10 metri dalle sponde dei corsi d’acqua, nonché avrebbe dovuto “essere adeguato al contesto al fine di ridurre al massimo i danni”.

“L’Unione Comuni della Valle del Merse, competente in materia di vincolo idrogeologico e forestale, ha comunicato che “l’intervento in corso di esecuzione consiste in un taglio colturale come da Piano Pluriennale dei Tagli approvato in data 28/05/2015 in base alla Legge forestale della Toscana (L.R. 39/2000) ed al Regolamento Forestale della Toscana (d.p.g.r. 48/R/2003)”.   Nessuna autorizzazione paesaggistica rilasciata, perché, “sulla base della documentazione agli atti”, il taglio boschivo in corso “consiste in un taglio colturale secondo la definizione data dall’art. 47 bis della L.R. 39/2000: Per taglio colturale s’intende il taglio che rientra nell’ordinaria attività silvana e che è condotto con modalità tali da assicurare la rinnovazione e la perpetuazione del bosco, senza comprometterne le potenzialità evolutive, favorendo la biodiversità e tutelando l’assetto idrogeologico”.

“Il taglio colturale (ceduo) “costituisce (art. 47 bis c.4 della L.R. 39/2000) intervento inerente l’esercizio di attività agro-silvo-pastorale che non comporta la trasformazione del bosco e per il quale non è richiesta, ai sensi dell’articolo 149 c.1 lett. b del d.lgs. 42/2004, l’autorizzazione paesaggistica”.

“Ora quanto reso noto dall’Arma dei Carabinieri conferma che i dubbi sulla correttezza del taglio boschivo non fossero campati per aria: gli accertamenti in corso dovranno essere rapidi, perché, in caso di violazione delle prescrizioni, il danno ambientale non sarà di poco conto. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus esprime fiducia nell’operato dell’Arma dei Carabinieri per la difesa dei boschi della Montagnola Senese e della legalità”.



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