Inquinamento acque delle Fonti di Pescaia, in corso un'indagine della Procura

L'indagine è in atto per individuare le responsabilità e le cause che hanno prodotto lo sversamento. L’acqua che confluisce ad oggi nella fonte è sostanzialmente pulita

Di Redazione | 30 Luglio 2021 alle 13:19

Inquinamento acque delle Fonti di Pescaia, in corso un'indagine della Procura

In data 6 luglio il consigliere comunale Davide Ciacci, capogruppo del Gruppo Consiliare Siena Ideale, ha presentato un’interrogazione sull’avvenuto inquinamento delle acque delle Fonti di Pescaia. In relazione ai quesiti sottoposti, l’amministrazione comunale ha precisato che “La causa dello sversamento è stata individuata in una perdita da una cisterna interrata a servizio del C.E.D. della sede MPS di via Ricasoli, oggetto in quei giorni di lavori di adeguamento”.

Ulteriori indagini, nei giorni successivi, hanno permesso di individuare il punto di immissione degli idrocarburi, consentendone l’intercettazione mediante una pompa ed evitando così la miscelazione con le acque della fonte.

Nell’ambito degli interventi di messa in sicurezza è stato poi accertato che le acque provenienti dal ramo laterale del bottino risultavano non interessate dallo sversamento e quindi non contaminate. In data 25 novembre il comune di Siena (dopo parere favorevole di ARPAT) ha autorizzato la realizzazione di un bypass di queste acque per il ripristino del loro recapito naturale in fogna bianca, evitando così la miscelazione con le acque contaminate e limitando il quantitativo di quelle contaminate destinate allo smaltimento.

“L’acqua che confluisce ad oggi nella fonte è sostanzialmente pulita”.

Nel corso delle conferenze dei servizi del 24/02 e del 22/04 c.a. è stato approvato il piano di indagini presentato da MPS che consiste principalmente in sondaggi del terreno per valutare lo stato di contaminazione e prevedere ulteriori interventi di bonifica. Il 28 giugno u.s., in applicazione del suddetto piano di indagini, la ditta incaricata da MPS ha svolto le indagini preventive per poi iniziare il 12 luglio, nel rispetto del cronoprogramma, la campagna di sondaggi in contradditorio con ARPAT e con la supervisione della sorveglianza archeologica, come prescritto dalla Sopraintendenza.

Al termine delle indagini MPS dovrà presentare il piano di caratterizzazione per verificare se le concentrazioni CSC fissate dalla normativa vigente risultino superate, intanto è in corso un’indagine della Procura per individuare le responsabilità e le cause che hanno prodotto lo sversamento.



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