Ippica: quando il cavallo insegna l'amicizia e ti guida anche se non vedi

La storia di Viki, 14 anni, di Siena vincitrice della corsa pony al Visarno di Firenze. Vede pochissimo e da un solo occhio: "A cavallo non mi sento affatto diversa dagli altri, riesco a fare tutto"

Di Redazione | 26 Aprile 2024 alle 21:00

Sono due ragazzine, amiche per la pelle. A legarle profondamente la passione per i cavalli. Tutte e due corrono in pista, nelle corse riservate ai pony, che vengono organizzate negli ippodromi dove si svolgono le più importanti riunioni dell’ippica italiana. Ieri erano entrambe a Firenze all’ippodromo del Visarno, in occasione della Corsa dell’Arno, la corsa più antica d’Italia, dove abbiamo visto scendere in pista due batterie riservate ai pony: una con piccoli gentleman e l’altra per amazzoni. Le due amazzoni vivono in terra senese.
Una è figlia d’arte. Il padre è Federico Corbini detto Pistillo, che ha corso cinque palii in Piazza del Campo. Si chiama Erminia e ha quattrodici anni. La sua migliore amica, Viki Krumova, è di origine bulgara, ama il Palio e simpatizza per il Valdimontone, perché vive a Siena da sempre. Viki però non è stata fortunata nella vita. Vede pochissimo e da un solo occhio. Ma a cavallo la musica è diversa. “Non mi sento affatto diversa dagli altri – dice – e a cavallo riesco a fare tutto, oggi ho vinto” .

Viki ha tagliato il traguardo davanti alle altre amazzoni montando il pony di un’amica, che le ha ceduto volentieri il suo destriero per darle una chance in più di vittoria. Un gesto di amicizia nato per il forte spirito di squadra che si è creato anche grazie al loro allenatore Andrea Picchi che, due volte all’anno, organizza a San Rossore una settimana di lavoro in cui i bambini, dai sette ai sedici anni, si allenano e imparano a conoscere tutto quello che circonda il cavallo. E non solo. “Quello che mi interessa di più – spiega Picchi – è che attraverso la vita di scuderia con i cavalli, imparino anche a stare insieme e a dare importanza al lavoro di gruppo ed ai valori come l’amicizia. La competizione per loro è l’ultima cosa, vincere non è tutto. L’ippica è uno sport che ti insegna soprattutto a perdere perché vince solo chi arriva primo, ma nella vita è importante imparare a gestire le sconfitte e il cavallo in questo aiuta e aiuta a crescere”.



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