La Francigena UltraMarathon diventa un’esperienza aperta a tutti. Nasce con questa edizione il progetto “Francigena UltraMarathon per tutti”, promosso dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena insieme alla Fondazione Mazzola, con l’obiettivo di rendere la manifestazione sportiva un vero esempio di inclusione e partecipazione condivisa. L’iniziativa, della durata triennale, coinvolge circa 60 persone, tra cui 10 amputati e diversi partecipanti con disabilità intellettive, accompagnati da volontari, amici e sostenitori.
“Un progetto molto importante per la nostra fondazione – ha sottolineato Carlo Mazzola, presidente della Fondazione Mazzola –. Crediamo che il successo di manifestazioni come l’UltraMarathon dipenda dall’incontro tra persone, territori e contesti. Insieme alla Fondazione Monte dei Paschi e al team organizzativo abbiamo voluto creare davvero una gara per tutti. Ognuno partecipa secondo le proprie possibilità, ma tutti condividono lo stesso punto di partenza e lo stesso spirito. È questo il vero senso dell’inclusione: nessuno viene lasciato indietro e la giornata diventa una festa per tutti”.
Un percorso condiviso anche dalla Fondazione Monte dei Paschi, come ha spiegato il presidente Carlo Rossi:
“Cerchiamo di rendere questa iniziativa la più accessibile possibile, a partire da chi ha fragilità motorie o di altro genere. Con la Fondazione Mazzola ci siamo conosciuti due anni fa ed è nata la volontà di lavorare insieme su progetti concreti. Questo è il primo, e durerà tre anni. Abbiamo coinvolto il mondo del terzo settore e messo a disposizione il nostro know-how. Per noi è un modo per sostenere realtà attive del territorio non solo con contributi economici, ma con entusiasmo e partecipazione diretta”.
Il gruppo dei partecipanti che oggi è partito è guidato da Lino Cianciotto, camminatore, guida ambientale e ambasciatore della Fondazione Mazzola, che accompagnerà il team lungo le tappe della Francigena UltraMarathon.
“È una bellissima esperienza – racconta Cianciotto –. Abbiamo costruito questo progetto in primavera grazie all’incontro con la Fondazione Monte dei Paschi. Saremo otto amputati da tutta Italia, ognuno impegnato su distanze diverse: 20, 35 e 130 chilometri. L’obiettivo è partecipare tutti insieme, condividere fatica, entusiasmo e il senso autentico dello sport inclusivo”.
Un’iniziativa che unisce sport, solidarietà e comunità, facendo della Francigena UltraMarathon non solo una prova di resistenza, ma un cammino collettivo di partecipazione, uguaglianza e speranza.