Temperature troppo basse nelle aule, termosifoni che si accendono a intermittenza e un mancato rifornimento di gasolio comunicato, secondo gli studenti, solo a fatto compiuto. All’Istituto Monna Agnese di Siena monta la protesta degli alunni, che denunciano un forte disservizio sul fronte dei riscaldamenti, ormai persistente da oltre un mese, secondo gli studenti.
A segnalare la situazione sono stati i ragazzi che frequentano l’istituto, che raccontano come “i termosifoni vengano spenti alle 11 circa, mentre noi usciamo alle 13:45. Anche quando sono accesi, la temperatura resta tra i 14 e i 15 gradi”. Un dato che, se confermato, sarebbe ben lontano dai limiti stabiliti dalla normativa nazionale: il D.Lgs. 81/08 fissa infatti una temperatura minima di 18°C, con una tolleranza di 2 gradi, per garantire condizioni di comfort e sicurezza durante le lezioni.

Gli studenti fanno sapere di aver già protestato nelle scorse settimane: “Abbiamo scioperato una volta perché è più di un mese che va avanti così e chi frequenta questa scuola da più tempo dice che anche l’anno scorso la situazione era identica”.
Questa mattina, spiegano ancora, gli alunni si sarebbero riuniti in aula magna perché i termosifoni erano completamente spenti. L’amministrazione scolastica avrebbe poi parlato di un ritardo dovuto a un rifornimento di gasolio, che però, sottolineano gli studenti, non sarebbe stato comunicato in anticipo. “Ci è stato detto che i termosifoni sarebbero ripartiti dopo un’ora — continua la segnalazione degli studenti — ma non è successo”.
La questione si intreccia con un tema più ampio: la responsabilità della gestione degli impianti termici negli edifici scolastici, che nel caso delle scuole superiori spetta alla Provincia. Non è escluso che la vicenda possa ora arrivare proprio sui tavoli dell’ente, chiamato a verificare tempi, cause e possibili soluzioni.
Intanto, all’interno del Monna Agnese il malcontento cresce. Con la stagione fredda ormai iniziata e temperature che, anche a Siena, si abbassano rapidamente, gli studenti chiedono chiarezza, interventi strutturali e il ripristino di condizioni adeguate allo svolgimento delle lezioni: “Non possiamo continuare a passare le mattinate al freddo”.