Un’esplosione di colori, nuovi slogan e una visione chiara di inclusione: così l’Università per Stranieri di Siena apre la nuova campagna di comunicazione per le immatricolazioni dell’anno accademico 2025/2026. A presentare le novità è stato il Rettore Tomaso Montanari, che ha raccontato la filosofia che ispira tutto il progetto: “George Orwell diceva che per vedere ciò che abbiamo costantemente sotto il naso serve uno sforzo. Questa campagna vuole rendere questo sforzo più leggero, aiutandoci a vedere cosa siamo davvero”.
Il nome stesso, “la Stranieri”, è al centro della campagna, un termine che viene completamente reinterpretato. “È una stranezza linguistica – femminile singolare e maschile plurale – che racconta bene il nostro essere diversi. La nostra missione è insegnare e studiare la differenza: accogliamo studenti e studentesse come pezzi unici, irripetibili, e vogliamo che escano da qui conservando la loro diversità. Non vogliamo formattarli”.

Non si tratta solo di numeri, ma di attrarre chi cerca un’università diversa. “Ci rivolgiamo a chi si chiede se esiste un posto dove si possa imparare lo swahili, o studiare accanto a studenti di sette nazionalità diverse, magari con un palestinese e un israeliano nella stessa aula. Esiste: è questo il posto”.
Quanto agli spazi, Montanari ammette: “C’è bisogno di una nuova biblioteca, di nuove strutture. È un momento difficile per tutte le università italiane, ma noi abbiamo tante idee e contiamo di realizzarle presto”.
Una campagna che, più che promuovere corsi, vuole trasmettere un’identità. Un invito ad essere stranieri, nel senso più libero e creativo del termine.
