Andrea Brogi, docente universitario senese ordinario della cattedra di geologia strutturale e tettonica all’Università degli studi di Bari, proveniente dall’Università di Siena dove ha lavorato fino al 2011 come ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Terra, ha analizzato per Siena Tv lo sciame sismico che ha interessato ieri il territorio senese. Il docente si occupa degli studi di tettonica attiva e sismotettonica della Toscana meridionale ed in particolare dell’area senese.
“A distanza di due anni, era l’8 febbraio 2023, è avvenuto uno sciame sismico simile – spiega il prof. Brogi – questo evento è essenzialmente una casualità. L’area senese e del Chianti è una zona che da un punto di vista sismologico ha sempre destato interesse da parte della comunità scientifica per eventi sismici avvenuti con cadenze irregolari, ma quel che sta avvenendo è insolito, data la distanza ristretta di tempo tra i due sciami sismici. La causa è la stessa del 2023, la faglia dell’Arbia Valmarecchia, che non è singola ma composta da più segmenti di faglia”.
“Come si sa bene – aggiunge Brogi – è impossibile la previsione dei terremoti, sappiamo, guardando la ricorrenza storica, che il territorio senese è un’area dove i terremoti si sono sviluppati, e cito il terremoto del 1909 a Murlo, di magnitudo 5.o che causò molti danni. Usualmente la sismicità però è di bassa magnitudo, non ci si può aspettare quindi terremoti di una certa magnitudo, quindi rilevanti”.