Lega Pro: domani incontro col Governo. Ghirelli: "Mi auguro ripartenza il 23"

Il punto del presidente Ghirelli: la speranza è di poter riprendere nel weekend del 22-23

Di Redazione | 11 Gennaio 2022 alle 14:27

Lega Pro: domani incontro col Governo. Ghirelli: "Mi auguro ripartenza il 23"

La Lega Pro attende di poter riprendere a giocare, domani sarà una importante giornata essendo in programma un incontro col Governo per studiare il da farsi. Il presidente Francesco Ghirelli, ospite a Speciale Calciomercato su Prima Tivvù, si augura di ripartire nel weekend del 22-23 gennaio, e al riguardo ha detto:

“Abbiamo sospeso per due giornate, perchè prima di tutto c’è da rispettare la salute, c’era un quadro che ci preoccupava e anche su consigli del prof. Francesco Braconaro abbiamo deciso per il rinvio di queste prime due giornate del 2022. Inoltre, giocando, non avremmo garantito la regolarità del campionato. Credo che sia stata la scelta giusta, anche per evitare ulteriori contagi tra calciatori e anche per i tifosi, evitare assembramenti in un momento in cui il virus è altamente contagioso. Speriamo che per il 23 ce la si faccia a tornare in campo. Mercoledì (12 gennaio) avremo un vertice con il Governo, sarà un passaggio fondamentale dove si stabilirà anche su come funzionerà la quarantena”.

Fronte spettatori, ancora Ghirelli: “Gli stadi a 5.000 è una proposta della Serie A, noi abbiamo rinviato e credo che la nostra proposta sia stata ben accettata. Chiaro che se anche in Lega Pro so dovesse parlare di riduzione di capienza sarebbe una mazzata per le società, già colpite, e quindi bisognerà parlare di nuovo di credito di imposta, che in passato comunque è stato assegnato ma che diverse società ancora non hanno ricevuto. Inoltre bisogna parlare di interventi che possano lenire i danni che le società da due anni stanno subendo. Non voglio fare polemiche in questa situazione di pandemia, non voglio fare confronti con altri settori e fare la fine dei capponi di Natale, che al mercato, stavano per essere uccisi e venduti per essere mangiati e ancora si beccavano tra di loro. Il calcio ha bisogno di un intervento, lo sport ha bisogno di un intervento, anche perché rispetto ad altri settori, noi siamo rimasti aperti, però comportando a maggiori spese, visto che introiti non ce n’erano. Inoltre, abbiamo garantito un ruolo sociale fondamentale, perchè per quelle due ore di partita, la gente si distraeva e non pensava alla pesantezza della pandemia, e questo spero che ci venga riconosciuto”.



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