Un’apertura da parte dell’azienda c’è stata, ma le posizioni restano ancora distanti. I sindacati e i rappresentanti di Pam-Panorama si sono incontrati davanti al Prefetto di Siena per discutere del licenziamento di Fabio Giomi, 62enne senese, allontanato dopo il cosiddetto “test del carrello”. Secondo quanto riferito dalle organizzazioni sindacali, l’azienda avrebbe manifestato la disponibilità a valutare un’eventuale reintegrazione del lavoratore, ma solo dopo l’applicazione di una sanzione disciplinare, un’ipotesi che il sindacato non ritiene accettabile.
“La mediazione del Prefetto non è andata come speravamo – dichiara Mariano Di Gioia, segretario generale Filcams Cgil Siena – perché l’azienda è rimasta ferma sulla propria posizione. Pur manifestando la volontà di ritirare il licenziamento, voleva farlo solo dopo una sanzione disciplinare di 10 giorni legata al test del carrello, uno strumento che non è previsto da alcun contratto o normativa. Per questo non possiamo accettarlo e andremo avanti nelle nostre iniziative”.
Prosegue dunque la mobilitazione sindacale, affiancata dal percorso giudiziario: è già stata fissata la data della prima udienza presso il Tribunale di Siena.
“Il 29 ci sarà la prima udienza per Giomi – spiega Massimiliano Fabozzi della Filcams Cgil Siena – e nel frattempo continueremo a organizzarci sindacalmente. Nonostante l’ottimo lavoro di mediazione del Prefetto, non è stato possibile ottenere la revoca del test carrello e quindi, al momento, la vertenza prosegue”.
Gli incontri in Prefettura hanno comunque contribuito ad allentare la tensione tra le parti e, secondo quanto emerso, potrebbe essere organizzato un nuovo confronto prima dell’udienza.
“Grazie al Prefetto il clima si è fatto più disteso – aggiunge Di Gioia – e non è escluso che ci si possa rivedere nei prossimi giorni. La prima udienza è fissata al 29 dicembre, ma auspichiamo che da qui ad allora possa emergere una soluzione alternativa alla via giudiziaria, anche alla luce del riavvicinamento avvenuto in Prefettura”.