Se l’azienda non ritirerà il provvedimento di licenziamento sarà battaglia sindacale e legale. La Filcams Cgil non fa sconti alla Pam sul caso di Fabio Giomi, il cassiere allontanato dal posto di lavoro dopo il test del carrello. Il sindacato incontrerà i vertici della catena del supermercato domani a Roma, ma non intende arretrare di un passo: o reintegro del lavoratore o mobilitazione e battaglia in tribunale.
“La revoca del provvedimento la chiederemo già a partire da domani – conferma Massimiliano Fabozzi della Filcams Cgil -. Se questo non fosse sufficiente, ovviamente Filcams di Siena attiverà ogni azione sindacale e legale a tutela della dignità del lavoratore, financo arrivare in tribunale.”
Lo stesso cassiere ha impugnato il provvedimento e la Filcams Cgil si appella al mancato rispetto dello statuto dei lavoratori.
“Lo Statuto dei lavoratori regola appunto la dignità e la libertà all’interno dei luoghi di lavoro – spiega Fabozzi -. È stata questa un’azione lesiva della dignità di chi lavora, perché è frodare volutamente un dipendente che, con serietà, svolge il suo lavoro. Qui si sta parlando di un dipendente X, perché quello che è successo a Giomi può succedere a qualsiasi dipendente cassiere d’Italia di qualsiasi supermercato. Tra l’altro, nel caso specifico, esiste anche una dissonanza tra chi sta alla cassa e altri colleghi che magari svolgono altre mansioni con lo stesso livello, perché il cassiere è soggetto ovviamente a questo test del carrello che potrebbe portarlo, negli anni, anche a un errore.”
Un appello infine anche agli altri lavoratori dei supermercati nel nome della dignità collettiva e della salvaguardia occupazionale, per far sì che ciò che è accaduto a Giomi non accada a nessun altro.
“La battaglia che si presenta non è una battaglia individuale, non è rivolta a un unico soggetto – conclude Fabozzi –, ma è una battaglia di dignità e di civiltà che, partendo da loro, si espanderà a tutti gli altri colleghi dei supermercati, perché quello che hanno fatto a Giomi domani può succedere ad un altro o ad un’altra.”